Licenziata a seguito di un tumore, vince la causa contro il supermercato: riceve un risarcimento e ritorna al lavoro



Dopo due tumori al seno e mesi di chemioterapia, una donna vince la causa contro il suo ex datore di lavoro e rientra nel posto di lavoro.



In una vicenda che tocca le corde della giustizia e della resilienza umana, una donna, dopo aver combattuto due tumori al seno e sottoposta a più di tre mesi di chemioterapia, ha scoperto di essere stata licenziata al suo rientro al lavoro. Tuttavia, la sua determinazione non si è fermata di fronte a questa ingiustizia; oggi celebra una vittoria significativa, avendo vinto la causa che le permette di tornare al suo posto nel supermercato dove lavorava da oltre un decennio.

Il viaggio di questa donna coraggiosa ha incluso trattamenti intensivi all’ospedale di Terni seguiti da una recidiva, che è stata trattata a Rieti, la città dove risiede. Dopo un periodo di guarigione e il suo rientro al lavoro, è stata accolta con la notizia del suo licenziamento, con la motivazione che aveva superato i 180 giorni di assenza massimi consentiti dalla legge. Questa notizia è arrivata direttamente dal direttore del supermercato, che le ha consegnato la lettera di licenziamento dopo appena un mese dal suo ritorno.

Non arrendendosi di fronte a questa ingiustizia, la donna ha deciso di intraprendere una battaglia legale, assistita dall’avvocata Chiara Mestichelli di Rieti. La causa, che si è protratta per oltre due anni, si è conclusa con un verdetto favorevole per la donna. Il giudice del tribunale del lavoro di Rieti ha dichiarato il licenziamento “illegittimo per prolungata inerzia datoriale” e ha ordinato al supermercato di reintegrarla, confermando la violazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che, sebbene abolito nel 2015, era ancora valido al momento della sua assunzione e prevede protezioni specifiche contro i licenziamenti discriminatori.

Significato e Implicazioni della Sentenza

Questa sentenza non solo rappresenta una vittoria personale per la donna, ma stabilisce anche un precedente importante per la tutela dei diritti dei lavoratori, specialmente quelli affetti da malattie gravi come il cancro. L’avvocata Mestichelli ha sottolineato l’importanza di distinguere tra malattia oncologica e ordinaria nei contratti di lavoro, poiché spesso vengono ingiustamente equiparate, nonostante le ovvie differenze nella gravità e nell’impatto sulla vita dei pazienti.

La storia di questa donna è un potente promemoria del coraggio umano e della capacità di lottare per i propri diritti. La sua battaglia e la successiva vittoria illuminano non solo la sua forza personale ma anche l’importanza dell’accesso a una giustizia equa e la necessità di politiche lavorative più umane e giuste. Con il suo rientro al lavoro, si apre un nuovo capitolo nella sua vita, segnato da speranza e rinnovata determinazione.



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