Michela Ansoldi, la figlia di Iva Zanicchi: “Ha risentito della mia assenza”



Michela Ansoldi ha visto la luce nell’anno 1967. È il frutto del matrimono di Iva Zanicchi e Antonio Ansoldi. Incontrando la propria vocazione, ha scelto un percorso di vita distante da quello dei genitori, intraprendendo infatti la carriera di psicologa.



La Biografia di Michela Ansoldi, Discendente di Iva Zanicchi e Antonio Ansoldi

Nata nel 1967, Michela Ansoldi ha preferito spalancare le porte ad un ambito professionale diverso da quello dei genitori, Iva Zanicchi e Antonio Ansoldi, scegliendo di diventare una stimata psicologa. Sulle orme private, invece, ha solennizzato il suo amore con una cerimonia di nozze e ha avuto la gioia di diventare madre di due figli: Luca, nato nel 1998, e Virginia, nel 2003.

Doppo queste tappe importanti, Michela si è avventurata nell’apertura di un’impresa discografica, conosciuta come Luvi Records che ha messo in commercio una collezione di album della madre Iva Zanicchi. La denominazione della casa discografica armonizza le iniziali dei nomi dei suoi figli. Non attratta dai riflettori, Iva Zanicchi ha sovente toccato il tema della relazione con la figlia durante le sue apparizioni televisive e interviste. In modo specifico, la Zanicchi ha messo in luce la sofferenza che la figlia provava quando lei si allontanava per ragioni di lavoro:

“Ogni anno mi assentavo per un mese. Non ho mai osservato il suo pianto. Quando aveva compiuto 18 anni, tuttavia, mi rivelò che la mia assenza l’aveva ferita profondamente. Mi pento di non averla portata con me nei miei viaggi di lavoro pensando erroneamente di proteggerla, oggi rifarei tutto diversamente”.

Nel corso di un’intervista a Verissimo, invece, Iva ha dichiarato:

“Quando sto bene e viaggio per il mondo, lei mi lascia fare ma quando ho bisogno è sempre presente. La sola cosa che mi rimprovero è che, pur circondata da nonni e tate, a lei mancavo io, che sono la mamma”.

Intanto Michela, in un’intervista rilasciata a Verissimo, ha discusso del suo rapporto materno e del legame intensamente solido che la lega alla madre, nonostante le assenze lavorative dell’infanzia:

“Come madre è stata impeccabile. Ricordo l’emozione che mi assaliva mentre attendevo il suo ritorno all’aeroporto. Quando non c’erano, infilavo la sua camicia da notte nel mio letto. Da mia madre ho ereditato il senso della famiglia, vorrei solo che non si annoiasse mai e rimanesse attiva perché ha ancora tanto da offrire”.



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