Nel panorama televisivo italiano, la lotta per gli ascolti tra le principali emittenti è più accesa che mai. Recentemente, la Rai ha dovuto cedere il passo a Mediaset nella media giornaliera degli ascolti, una novità che segna un importante cambiamento nel settore. Secondo i dati rilasciati dall’Autorità per le Comunicazioni, per la prima volta Mediaset ha superato la Rai con una media di 3,09 milioni di spettatori contro i 3,04 milioni della Tv di Stato. Nonostante questo, la Rai mantiene la sua supremazia nella fascia di prime time, continuando a essere il leader con 7,17 milioni di spettatori contro i 7,12 milioni di Mediaset.
Questo cambio di leadership nella visione complessiva giornaliera potrebbe essere attribuito a una serie di fattori, inclusa una minore flessione degli ascolti di Mediaset rispetto a quella della Rai, che ha visto un calo di 160 mila ascolti giornalieri contro i 20 mila di Mediaset. Inoltre, la perdita cumulativa di ascolti dal 2019 al 2023 è stata molto più marcata per la Rai, con un decremento del 14,4% rispetto al 1,6% di Mediaset.
La Rai, tuttavia, non è rimasta a guardare. Viale Mazzini ha difeso la propria posizione, enfatizzando che le reti generaliste Rai – Rai 1, Rai 2, Rai 3 – mantengono una solida leadership nel prime time. Inoltre, critica il modo in cui vengono presentati i dati, sostenendo che non si dovrebbe includere le reti tematiche nel calcolo complessivo dell’audience e che i confronti con il passato possono essere fuorvianti a causa delle diverse offerte televisive disponibili oggi rispetto a prima.
In sintesi, il settore televisivo italiano sta vivendo un momento di significative trasformazioni, con Mediaset che emerge come un serio contendente alla lunga dominanza della Rai, segnalando un potenziale cambio di guardia nel gusto e nelle preferenze degli spettatori italiani. Questa competizione accesa potrebbe portare a un’evoluzione ulteriore delle strategie di programmazione e di marketing da parte delle reti per attirare e mantenere il loro pubblico.
