“Voglio vederlo, fatemelo riabbracciare”: la richiesta straziante del padre di Enzo Nocerino, il ragazzo morto nel garage a Napoli insieme alla fidanzata Vida



Nella tranquilla comunità di Secondigliano, il destino ha scritto una delle sue pagine più cupe, strappando alla vita Enzo Nocerino, 24 anni, e Vida Shahvalad, 21 anni, una giovane coppia unita da profondi sentimenti e sogni condivisi. La scoperta dei loro corpi senza vita in un garage, accanto alla loro Fiat Panda rossa ancora accesa, ha scosso le fondamenta emotive di chi li conosceva. Il sospetto è che la causa di questo tragico epilogo sia stata l’inalazione di monossido di carbonio, un assassino silenzioso che non ha dato scampo ai due giovani innamorati.



Il Dolore Incommensurabile di una Famiglia

La tragedia ha toccato nel profondo Alfredo Nocerino, padre di Enzo, uomo di famiglia e collega di lavoro del figlio in una nota pizzeria a Fuorigrotta. La disperazione di Alfredo al momento della scoperta è palpabile: “Fatemelo vedere, voglio salutarlo per l’ultima volta”, le sue parole strazianti risuonano come un lamento universale di chi si trova ad affrontare l’irreparabile perdita di un figlio. La scena nel garage di famiglia, con il motore dell’auto ancora acceso come muto testimone dell’accaduto, ha segnato l’inizio di un dolore troppo grande per essere descritto a parole.

Una Comunità che Piange e Riflette

La tragedia di Enzo e Vida ha sollevato un velo di tristezza su tutta Secondigliano, spingendo figure di spicco come Antonio Troiano, presidente della VII Municipalità, e Pasquale Esposito, consigliere comunale, a esprimere pubblicamente il loro dolore. Entrambi hanno sottolineato la crudele ironia di vite promettenti spezzate nella loro fase più radiosa. Mentre proseguono le indagini per fare luce sulle circostanze esatte dell’incidente, la comunità è unita nel ricordo di Enzo e Vida, due anime innamorate la cui storia è stata interrotta troppo presto.

In queste ore di lutto, emerge con forza il messaggio sulla prevenzione dei rischi legati all’utilizzo di veicoli in spazi chiusi, un monito che, purtroppo, arriva in seguito a un prezzo altissimo pagato. La memoria di Enzo e Vida diventa un promemoria doloroso di quanto sia importante essere sempre vigili e consapevoli dei pericoli, anche in situazioni di apparente normalità.

La comunità di Secondigliano, stretta attorno alle famiglie di Enzo e Vida, ora si trova a fare i conti con il vuoto lasciato dalla loro assenza. In questo momento di dolore, l’unico conforto possibile risiede nel sostegno reciproco e nella speranza che la loro storia possa servire a prevenire future tragedie.



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