Un uomo è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso per la morte di Sueli Leal Barbosa, una donna di 48 anni che, nella notte del 5 giugno, si è lanciata dal quarto piano di un palazzo in viale Abruzzi, a Milano, nel tentativo di sfuggire alle fiamme. Secondo le indagini della Polizia e dei Vigili del Fuoco, sarebbe stato proprio il compagno della vittima ad appiccare il rogo. Il fermo è stato disposto dalla pm Maura Ripamonti dopo un lungo interrogatorio in Questura.
L’uomo, rintracciato nei pressi di un bar vicino a piazzale Loreto, non avrebbe confessato durante l’interrogatorio, limitandosi a dichiarare che l’incendio potrebbe essere stato causato involontariamente. Tuttavia, gli inquirenti ritengono che ci siano prove sufficienti a suo carico, tra cui testimonianze, immagini di videosorveglianza e il dettaglio che la porta dell’appartamento fosse chiusa a chiave dall’esterno. L’unica chiave disponibile era in possesso della coppia, rendendo improbabile che si trattasse di un incidente. Le autorità stanno ancora lavorando per determinare con esattezza le modalità con cui il fuoco è stato appiccato, ma al momento l’ipotesi dolosa appare la più probabile.
Durante i rilievi effettuati sul posto, il capo reparto del Nucleo investigativo antincendio della direzione regionale Lombardia, Michele Giacalone, ha dichiarato: “Per noi la situazione è abbastanza chiara. L’appartamento è completamente distrutto dalle fiamme. C’è stato un flashover, un incendio generalizzato che si è propagato con rapidità. Abbiamo capito tutto.” La pm Maura Ripamonti, presente durante il sopralluogo, coordina le indagini insieme alla Scientifica e al Nucleo investigativo antincendio dei Vigili del Fuoco.
Alcuni condomini hanno riferito agli agenti della Questura di aver sentito una violenta lite tra la vittima e il compagno poco prima che scoppiasse l’incendio. Non sarebbe stata la prima volta che tra i due si verificavano episodi di tensione. I vicini hanno raccontato che già nei mesi precedenti le forze dell’ordine erano intervenute nell’appartamento, di proprietà della donna, a seguito di discussioni accese tra i conviventi. Un residente del palazzo ha riferito: “Ogni volta che tornavo a casa, di sera, sentivo le grida provenire dal quarto piano.”
Sueli Leal Barbosa, originaria del Brasile, lavorava come infermiera presso l’Istituto dei Tumori di Milano. La donna era molto conosciuta e apprezzata nel suo ambiente lavorativo, e la sua tragica morte ha scosso profondamente colleghi e amici. La dinamica dei fatti sembra confermare che abbia cercato disperatamente di salvarsi dal rogo, lanciandosi dalla finestra del suo appartamento al quarto piano, ma l’impatto con il suolo non le ha lasciato scampo.
Le fiamme si sono propagate rapidamente in tutto l’appartamento, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di fuga dall’interno. Secondo gli esperti, l’incendio ha raggiunto un’intensità tale da distruggere completamente l’abitazione in pochi minuti. Le indagini proseguono per accertare con esattezza le responsabilità dell’uomo, che al momento resta in stato di fermo con accuse gravissime.
La tragedia ha sollevato interrogativi sulla prevenzione e gestione degli episodi di violenza domestica, un fenomeno che continua a mietere vittime. Il caso di Sueli Leal Barbosa mette in evidenza quanto sia necessario intervenire tempestivamente in situazioni di conflitto all’interno delle mura domestiche, per evitare che possano degenerare in episodi drammatici come questo.
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