​​

Arezzo, strangola la madre con un foulard e chiama i soccorsi: ‘Venite, ho ucciso mia mamma’



Una tragica vicenda ha colpito San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, dove Giuseppina Martin, 66 anni, ha confessato di aver ucciso la madre, Mirella Del Puglia, 92enne. L’episodio è avvenuto nella mattinata di ieri, domenica 9 marzo, nel quartiere Bani della città. La donna ha contattato il numero di emergenza 112 per segnalare il delitto, informando gli operatori: “Venite presto, ho ammazzato la mamma”.



All’arrivo dei soccorsi, purtroppo, non c’è stato nulla da fare per la pensionata, che giaceva senza vita nel suo letto. I paramedici hanno potuto solo constatarne il decesso. Subito dopo la confessione, Giuseppina è stata fermata dalle autorità e ha manifestato un malore, necessitando di cure presso il pronto soccorso prima di essere interrogata a lungo e trasferita nel carcere femminile di Sollicciano, a Firenze.

Le prime indagini hanno rivelato segni evidenti di strangolamento sul corpo di Mirella, e la figlia ha dichiarato di aver utilizzato un foulard per commettere l’omicidio. Secondo le informazioni iniziali, l’anziana era stata uccisa mentre dormiva, ma non sono stati trovati segni di colluttazione in casa, lasciando aperta la questione del movente.

Negli ultimi tempi, Mirella non era più autosufficiente a causa dell’età avanzata e di problemi di salute. Per questo motivo, si era trasferita a casa della figlia e del genero alcune settimane prima dell’omicidio, per ricevere le cure necessarie. Gli investigatori stanno approfondendo questo aspetto per comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al tragico evento.

Non risultano segnalazioni precedenti di maltrattamenti o situazioni problematiche all’interno della famiglia, sebbene le condizioni di salute di Mirella avessero reso difficile la sua vita da sola. Tuttavia, sembra che la famiglia stesse attraversando un momento complicato a causa del recente trasferimento dell’anziana, il che potrebbe aver influito sulla situazione.

Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, con un nuovo interrogatorio di Giuseppina e una probabile autopsia sul corpo della vittima. La salma di Mirella è stata trasferita in obitorio, in attesa delle decisioni da parte dei magistrati competenti.

Questo caso ha sollevato interrogativi sulle dinamiche familiari e sulle pressioni che possono sfociare in tragedie così gravi. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato a questo omicidio, analizzando il contesto familiare e le interazioni tra madre e figlia.

Il dramma si è consumato in un contesto di apparente normalità, ma ha messo in luce le fragilità che possono esistere all’interno delle famiglie, specialmente quando si tratta di assistere un familiare anziano. Le autorità continueranno a monitorare la situazione e a raccogliere informazioni per fare chiarezza su quanto accaduto.



Add comment