Il 10 giugno Le Iene hanno presentato un’inchiesta di oltre tre ore che svela presunte truffe da milioni, affari fantasma, operato abusivo e accuse di revenge porn da parte di Davide Barzan.
Il giorno del Barzageddon, trasmissione speciale andata in onda il 10 giugno nel programma Le Iene, ha segnato un punto di svolta nella carriera televisiva di Davide Barzan, 37enne originario della Calabria e residente a Riccione, noto alle cronache per la sua costante presenza nei salotti mediatici. Il servizio, curato da Gaston Zama e Marco Occhipinti, delineava un profilo sempre più compromettente: un millantatore con affari milionari da fantasie al limite dell’incredibile .
Secondo le testimonianze raccolte, Barzan avrebbe convinto decine di persone a investire somme consistenti in progetti mai concretizzati: dall’acquisto del Cosenza Calcio all’apertura di palestre, passando per fantomatici fondi petroliferi. Alcuni testimoni lo hanno descritto come “il più grande truffatore che io abbia mai conosciuto”, sostenendo di aver versato decine di migliaia di euro – comprese 46.000 € per una palestra e altri 4.000 € per presunti posti di lavoro – senza mai ottenere nulla in cambio. L’uso di auto di lusso si è rivelato un espediente: le vetture erano in realtà noleggiate, non di sua proprietà .
Un episodio del passato ha poi richiamato l’attenzione delle Iene: la condanna definitiva, risalente al 2014, per aver emesso un assegno da 2 milioni risultatone scoperto, episodi che gli costarono sei mesi di reclusione con pena sospesa .
L’aspetto più delicato emerso riguarda l’ipotesi di revenge porn. Due testimoni anonimi hanno dichiarato di aver visionato su dispositivi di Barzan un video intimo in cui lui figura con una giornalista nota, affermando che lui li invitasse a tenerne segretezza. «Se Barzan avesse davvero mostrato a terzi quelle immagini intime, potrebbe aver commesso il reato di revenge porn», è la conclusione contenuta nel servizio .
L’inchiesta ha sollevato un’ondata di conseguenze legali: Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva (attualmente in carcere per il delitto di Pierina Paganelli), ha presentato una denuncia per esercizio abusivo della professione. A essa si è aggiunta una querela da parte dello stesso Dassilva per “infedeltà del patrocinatore”. L’Ordine degli Avvocati di Rimini, guidato da Roberto Brancaleoni, ha depositato un esposto qualificando la situazione come “gravissima”. Anche la deputata M5S Dolores Bevilacqua ha interpellato la Commissione di Vigilanza Rai in merito ai criteri con cui la tv seleziona i propri ospiti .
Barzan ha reagito annunciando querele per diffamazione e stalking nei confronti delle Iene, di Gaston Zama, di Valeria Bartolucci e della criminologa Roberta Bruzzone . Finora, tuttavia, non ha rilasciato un intervento pubblico sui contenuti della trasmissione, limitandosi a definire i servizi come “sciacallaggio mediatico” .
Nel dettaglio, l’inchiesta ha raccolto voci da Cosenza e Riccione: tra le denunce, la promessa di una vincita al Superenalotto di 47 milioni di euro, poi smentita dalle indagini dei carabinieri; il fascino mediatico e l’ostentazione di Ferrari, usata per mascherare l’assenza di fondi reali .
La figura di Barzan, che aveva acquisito notorietà come consulente nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, rischia ora di collassare sotto il peso delle accuse. Se tale identità venisse confermata, si troverebbe non solo privato della credibilità televisiva, ma anche a rischio di conseguenze penali: per esercizio abusivo della professione e, potenzialmente, per la fattispecie di revenge porn.
Nel corso dell’inchiesta, emerge un quadro complesso: un uomo studiato nell’apparenza, abile nel costruirsi una reputazione mediatica, ma forse incapace di sostenere progetti di reale sostanza economica o professionale. Spetterà ora alla magistratura verificare la fondatezza delle accuse e stabilire eventuali responsabilità.
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