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Céline Dion critica le canzoni generate dall’IA con la sua voce, Laura Pausini è dalla sua parte: “È un incubo”



Recentemente, Céline Dion ha utilizzato il suo profilo Instagram per esprimere la sua indignazione riguardo all’uso non autorizzato della sua voce generata tramite intelligenza artificiale. La cantante, che ha vinto cinque Premi Grammy, ha pubblicato un messaggio chiaro e diretto: “Queste registrazioni sono false, non approvate e non fanno parte della discografia ufficiale dell’artista”. La questione ha attirato l’attenzione non solo dei fan, ma anche di altri artisti, tra cui Laura Pausini, la quale ha commentato: “È un incubo”.



Nel suo post, Céline Dion ha denunciato che “sta circolando online e su diverse piattaforme digitali musica generata dall’intelligenza artificiale, spacciata per contenente performance di Céline Dion”. Oltre alla voce, sembra che anche il nome e l’immagine dell’artista siano stati utilizzati senza alcuna autorizzazione. Il team di Dion ha specificato che si tratta di registrazioni false e che non hanno mai ricevuto il consenso per l’uso della sua musica. “Non fanno parte della sua discografia ufficiale”, hanno chiarito.

La reazione al post è stata immediata, con molti utenti che hanno espresso la loro indignazione per l’accaduto. Tra questi, Laura Pausini ha mostrato il suo supporto, affermando: “Questo è un incubo Céline! Grazie per la segnalazione”. Questo episodio non è isolato; Céline Dion ha già criticato in passato l’uso non autorizzato della sua musica. Nel 2022, infatti, si era scagliata contro Donald Trump per aver utilizzato una sua canzone durante un comizio in Montana.

Il management di Céline Dion e la sua etichetta discografica, Sony Music Entertainment Canada Inc., hanno recentemente preso atto dell’uso non autorizzato di un video e di una registrazione della canzone “My Heart Will Go On” durante un evento politico di Trump e di JD Vance nel Montana. Questo uso, come sottolineato, non è stato in alcun modo autorizzato e Céline Dion non approva tale utilizzo né altri simili.

La questione dell’intelligenza artificiale nell’industria musicale sta diventando sempre più rilevante e controversa. Con l’avanzamento della tecnologia, la possibilità di generare voci e performance simili a quelle di artisti affermati ha sollevato preoccupazioni legate alla proprietà intellettuale e all’autenticità della musica. Gli artisti si trovano ora a dover affrontare sfide senza precedenti, poiché le loro opere possono essere replicate e manipolate senza il loro consenso.

L’uso non autorizzato delle opere artistiche non è un fenomeno nuovo, ma l’emergere dell’intelligenza artificiale ha amplificato il problema, rendendo più facile per chiunque creare contenuti che sembrano autentici. Céline Dion è solo una delle tante celebrità che si trovano a dover combattere per proteggere la propria immagine e la propria arte in un panorama musicale in rapida evoluzione.

Il dibattito su come gestire l’uso dell’intelligenza artificiale nella musica è aperto e complesso. Da un lato, ci sono opportunità per innovare e raggiungere nuovi pubblici; dall’altro, c’è il rischio di compromettere i diritti degli artisti e la loro creatività. Le case discografiche e gli artisti stanno cercando modi per affrontare queste sfide, ma le soluzioni non sono ancora chiare.



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