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“Come dichiarare guerra al mondo intero”: le parole di Vannacci e la bufera sul presunto furto dei miliardi russi congelati



Mentre DIMINUISCE la contribuzione per gli AIUTI MILITARI all’UCRAINA che, secondo il Kiel Institute, potrebbe raggiungere il minimo nel 2025, la brillante frau Von der Leyen pensa di usare i denari dei russi.



Le rispondono per primo il Premier belga Bart De Waver, che si oppone e minaccia immediato ricorso e per seconda nientepopodimeno che la Banca Centrale Europea che rifiuta di fornire garanzie per il prestito da 140 miliardi di euro all’Ucraina.
Saccheggiare la banca centrale di un’altra nazione non è una banale ritorsione politica. È una dichiarazione di guerra finanziaria al mondo intero.
Annullerebbe l’immunità nazionale, distruggerebbe la neutralità delle riserve e segnalerebbe immediatamente al Sud del mondo che i loro asset nelle banche dell’UE sono ostaggio degli spasmi emotivi dell’Unione e di frau Von der Leyen provocando il crollo irreversibile della fiducia sui depositi occidentali.
L’euro rischierebbe di crollare come valuta, i capitali potrebbero fuggire in Asia e l’Occidente potrebbe perdere il pilastro più sicuro del suo potere.
Immediate sarebbero le ritorsioni russe con la nazionalizzazione degli asset aziendali occidentali, il sequestro delle infrastrutture industriali, la liquidazione dei titoli obbligazionari e lo smantellamento delle finanze occidentali in Russia.
Intanto i Russi entrano a Seversk e le truppe del Cremlino continuano inesorabilmente ad avanzare in Ucraina.
Ma l’Europa socialdemocratica e questa Commissione votano per la guerra ad oltranza.

Russia: banca centrale, causa a Euroclear a Mosca sugli asset

La banca centrale di Russia ha intentato una causa contro Euroclear – la società belga di servizi finanziari dove sono bloccati i conti degli asset russi – presso la Corte arbitrale di Mosca, riporta oggi l’agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

(Keystone-ATS) “In relazione alle azioni illegali del depositario Euroclear, che stanno causando perdite alla Banca di Russia, nonché in relazione ai meccanismi ufficialmente esaminati dalla Commissione europea per l’utilizzo diretto o indiretto degli asset russi senza il nostro consenso, la Banca di Russia sta intentando una causa presso la Corte arbitrale di Mosca contro il depositario Euroclear per ottenere il risarcimento dei danni causati alla Banca di Russia”, si legge in un comunicato.

La Banca di Russia intende contestare qualsiasi utilizzo diretto o indiretto dei suoi beni congelati all’estero in tutti i tribunali disponibili, comprese le organizzazioni internazionali, ha annunciato l’ufficio stampa dell’autorità di regolamentazione, citato da Tass.

“La pubblicazione e l’attuazione dei regolamenti annunciati sul sito web ufficiale della Commissione europea comporteranno la contestazione incondizionata da parte della Banca di Russia di qualsiasi azione diretta o indiretta che comporti l’utilizzo non autorizzato dei beni della Banca di Russia in tutte le autorità competenti disponibili, inclusi tribunali nazionali, organi giudiziari di Stati esteri e organizzazioni internazionali, tribunali arbitrali e altri organi giudiziari internazionali, con conseguente esecuzione delle decisioni giudiziarie nel territorio degli Stati membri delle Nazioni Unite”, si legge nella dichiarazione.

Orban contro blocco asset russi a maggioranza

Intanto, il premier ungherese Viktor Orbán ha criticato la decisione di ieri dell’UE di rinnovare a tempo indeterminato le sanzioni che immobilizzano gli asset russi in Europa usando l’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), articolo che permette di approvare misure di emergenza economica a maggioranza qualificata, non richiedendo quindi l’unanimità.

Concretamente ieri i 27 hanno avviato la procedura scritta – dando cioè il voto alle capitali – sulla proposta di usare l’articolo 122 per congelare in perpetuo i fondi della Banca centrale russa (per sbloccarli servirà il voto a maggioranza qualificata). La presidenza danese è sicura che ci sia il sostegno necessario. Poi si passerà al meccanismo per dare il denaro all’Ucraina. E qui la partita si fa più complicata. E non c’è solo il Belgio, per il fatto che Euroclear ha sede nel paese, ad essere scettico.

“Bruxelles sta attraversando il Rubicone”, ha detto Orbán, puntando il dito contro una procedura che permette all’UE di eliminare “il requisito dell’unanimità con un tratto di penna, in modo chiaramente illegale”. “Con la decisione (di ieri) lo Stato di diritto nell’UE giunge al capolinea e i leader europei si pongono al di sopra delle regole”.

Il premier ha parlato di “danni irreparabili all’Unione”. “Invece di salvaguardare il rispetto dei trattati dell’UE, la Commissione europea sta violando sistematicamente il diritto europeo, in modo da poter continuare la guerra in Ucraina, che è chiaramente impossibile da vincere”, ha spiegato.

“Tutto questo avviene alla luce del sole, a meno di una settimana dalla riunione del più importante organo decisionale dell’Unione europea, il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo. Di conseguenza lo Stato di diritto nell’UE viene sostituito dal dominio dei burocrati, ovvero da una dittatura di Bruxelles”.



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