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Davide Lacerenza e i gin della Gintoneria venduti come esclusivi: in verità erano alcol a basso costo



Nella mattinata di oggi, martedì 4 marzo, Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Davide Ariganello sono stati arrestati e posti agli arresti domiciliari con l’accusa di autoriciclaggio, favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini condotte dalla guardia di finanza di Milano hanno rivelato un sistema illecito operante dal 2020 presso il locale noto come “La Gintoneria di Davide”, situato in via Napo Torriani. Qui, ai clienti più abbienti, venivano offerti “pacchetti completi” che includevano escort, sostanze stupefacenti e alcolici di alta qualità, anche a domicilio.



Secondo quanto emerso dalle indagini, le escort avrebbero lavorato per Lacerenza e i suoi collaboratori, mentre le sostanze stupefacenti sarebbero state fornite da due individui attualmente indagati a piede libero. Gli alcolici, in particolare gin e vino, erano spesso di qualità inferiore rispetto a quanto promesso. La guardia di finanza ha avviato le indagini in seguito a una segnalazione per operazioni sospette legate al conto corrente di La Gintoneria di Davide, che mostrava una movimentazione finanziaria anomala rispetto al tipo di attività svolta.

Un cliente ha attirato l’attenzione degli investigatori: in tre anni e mezzo, ha trasferito oltre 600mila euro al locale, utilizzando la causale “champagne” per i bonifici. Questo ha sollevato sospetti e ha spinto la polizia economico-finanziaria a indagare più a fondo. Lacerenza, Nobile e Ariganello avrebbero reclutato escort da utilizzare nel locale, dove i clienti più facoltosi potevano scegliere di appartarsi con le ragazze in alberghi vicini o in aree private.

Le indagini hanno anche rivelato che era possibile richiedere il “pacchetto completo” in delivery, che comprendeva escort, droga e alcol di pregio, con costi che potevano arrivare fino a 10mila euro. Durante le perquisizioni nel locale, gli investigatori hanno trovato ricariche di alcolici sotto il bancone. In alcuni casi, le bottiglie di gin o vino vendute come di alta qualità erano in realtà riempite con alcol di qualità commerciale, venduto a prezzi esorbitanti.

Attualmente, ci sono cinque indagati nel caso. Lacerenza è accusato in quanto amministratore unico della Ginto Eventi srl, la società che gestisce “La Gintoneria di Davide”. Nobile, formalmente dipendente dell’azienda, è considerata una socia occulta, mentre Ariganello è descritto come collaboratore e braccio destro di Lacerenza. I tre si trovano agli arresti domiciliari, mentre i due individui che si occupavano della fornitura di droga sono stati messi a piede libero. I presunti clienti dei servizi illeciti del locale non sono stati indagati, ma sono stati informati sui fatti.

Le accuse contro Lacerenza, Nobile e Ariganello evidenziano un sistema di sfruttamento e illegalità che ha coinvolto un numero significativo di persone e che ha messo in luce pratiche di affari poco trasparenti nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento. Le indagini continuano, con l’obiettivo di fare luce su tutti gli aspetti di questa vicenda e di identificare eventuali ulteriori complici o clienti coinvolti.

La guardia di finanza di Milano ha sottolineato l’importanza di combattere tali attività illecite, che non solo danneggiano l’economia legale, ma contribuiscono anche a creare un ambiente di sfruttamento e violazione dei diritti umani. L’operazione ha messo in evidenza come il mondo della ristorazione possa essere utilizzato per mascherare attività criminose, richiedendo un’attenzione continua da parte delle autorità competenti.



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