Durante una partita di calcio giovanile tra Sporting Terni e Sangemini Sport, un episodio di aggressione verbale ha suscitato indignazione. Un dirigente dello Sporting Terni ha fatto irruzione nello spogliatoio dell’arbitra durante l’intervallo, rivolgendo minacce e insulti pesanti.
Il dirigente ha contestato le decisioni arbitrali del primo tempo, arrivando a dire che l’arbitra avrebbe dovuto subire “la fine di Ilaria Sula“, una giovane recentemente uccisa. Le parole pronunciate sono state: “Eri da ammazzare da piccola”, “dovresti fare la fine di Ilaria”, e “a sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello”. Queste dichiarazioni, riportate da Il Corriere dell’Umbria, hanno portato l’arbitra ad espellere immediatamente l’uomo.
La Lega Nazionale Dilettanti, attraverso un comunicato, ha descritto l’accaduto, sottolineando come l’arbitra abbia sentito insulti sessisti e minacce provenire dallo spogliatoio. Nonostante l’espulsione, il dirigente ha opposto resistenza e ha continuato a deridere l’arbitra anche dall’esterno del campo, emettendo suoni offensivi.
In seguito all’incidente, il giudice sportivo ha deciso di inibire il dirigente fino al 31 dicembre 2028 e di multare la società di 500 euro. Questo provvedimento è stato preso per sottolineare la gravità delle azioni e per inviare un forte messaggio contro tali comportamenti nel mondo sportivo.
La famiglia di Ilaria Sula, tramite l’avvocato Giuseppe Sforza, ha espresso il proprio sdegno per le frasi pronunciate, affermando che “frasi del genere non meritano alcun commento. Si qualificano da sé, tanto sono gravi”. Hanno scelto di non aggiungere altro su un episodio così spiacevole.
La comunità di Terni è rimasta scossa da questo evento, che ha richiamato l’attenzione sui problemi di comportamento e rispetto nei confronti degli ufficiali di gara. Le autorità sportive stanno lavorando per garantire che simili episodi non si ripetano, promuovendo il rispetto e la correttezza in tutte le competizioni.
Questo incidente mette in luce la necessità di un cambiamento culturale nel mondo del calcio giovanile, dove il rispetto delle regole e delle persone deve essere al primo posto. Le sanzioni imposte riflettono l’impegno delle istituzioni sportive nel combattere la violenza verbale e nel promuovere un ambiente sicuro per tutti i partecipanti.
La vicenda ha anche riaperto il dibattito sulla sicurezza degli arbitri, spesso bersaglio di critiche e minacce durante le partite. Le associazioni arbitrali stanno chiedendo misure più severe per proteggere i loro membri e garantire che possano svolgere il loro lavoro senza timore di ritorsioni.
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