Il matematico e divulgatore Piergiorgio Odifreddi evidenzia le connessioni tra logica e fede, commentando il percorso accademico del nuovo Papa Leone XIV e le implicazioni del suo pontificato.
Il recente insediamento di Papa Leone XIV, al secolo Robert Prevost, ha suscitato interesse non solo per il suo ruolo spirituale, ma anche per il suo background accademico in matematica. Questo dettaglio ha attirato l’attenzione di Piergiorgio Odifreddi, noto matematico e divulgatore scientifico, che ha condiviso le sue riflessioni in merito.
Odifreddi ha sottolineato come, sebbene la matematica sia spesso associata alla logica e alla razionalità, non è raro trovare matematici credenti. Ha citato un’indagine pubblicata da “Avvenire” secondo cui circa il 15% dei matematici crede in Dio, una percentuale superiore rispetto ad altre discipline scientifiche come la biologia, dove i credenti rappresentano solo il 4%. Secondo Odifreddi, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i matematici tendono a concepire Dio in termini più astratti, quasi come un’entità logica da dimostrare.
Parlando del percorso accademico di Papa Leone XIV, Odifreddi ha osservato che il Pontefice ha conseguito una laurea triennale in matematica presso la Villanova University negli Stati Uniti, per poi proseguire con studi in teologia e filosofia. Sebbene non abbia approfondito la matematica a livelli avanzati, il suo interesse per la disciplina è evidente.
Odifreddi ha anche menzionato figure ecclesiastiche con background matematici, come Padre Federico Lombardi, portavoce di Benedetto XVI e Papa Francesco, laureato in matematica e specializzato in logica. Questi esempi dimostrano come la matematica e la fede possano coesistere in ambiti diversi.
Tuttavia, Odifreddi ha espresso scetticismo riguardo alla compatibilità tra dogmatismo religioso e logica matematica. Ha spiegato che, mentre la religione si basa su verità rivelate e accettate a priori, la matematica costruisce teorie a partire da assiomi ipotetici. Ha citato l’esempio della geometria euclidea e non euclidea per illustrare come, cambiando gli assiomi, si ottengano teorie diverse ma coerenti.
Riguardo al nuovo Papa, Odifreddi ha commentato la scelta del nome Leone XIV, associandola a un ritorno a posizioni più tradizionali. Ha ricordato che Leone XIII, Papa del XIX secolo, era noto per le sue posizioni reazionarie, come l’opposizione all’installazione della statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori. Secondo Odifreddi, la scelta di questo nome potrebbe indicare una volontà di riprendere una linea più conservatrice.
Analizzando il primo discorso di Papa Leone XIV, Odifreddi ha notato un ritorno ai paramenti tradizionali e all’uso del latino, in contrasto con lo stile più informale di Papa Francesco. Ha descritto il nuovo Pontefice come una figura più burocratica, meno carismatica, ma forse più adatta a gestire la complessa macchina vaticana.
Infine, Odifreddi ha espresso sollievo per il fatto che il nuovo Papa non sia italiano, auspicando che si concentri sui problemi degli Stati Uniti, come la situazione politica legata a Donald Trump, piuttosto che interferire nella politica italiana. Ha concluso affermando: “Che resti lì a sistemare le loro cose, e lasci in pace noi.”
Piergiorgio Odifreddi continua così a offrire una prospettiva unica sull’intersezione tra scienza e religione, stimolando riflessioni su come queste due dimensioni possano dialogare e influenzarsi reciprocamente
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