Il cancro alla prostata è il secondo tumore più letale tra gli uomini negli Stati Uniti, e gli esperti stanno lanciando l’allarme su un comportamento rischioso troppo spesso sottovalutato.
Secondo l’American Cancer Society, circa un uomo su otto riceverà una diagnosi di cancro alla prostata nel corso della vita. Attualmente, questa malattia rappresenta la seconda causa di morte per tumore tra gli uomini, subito dopo il cancro ai polmoni.
Anche se molti riescono a sopravvivere alla malattia, il cancro alla prostata provoca ancora la morte di circa un uomo su 44.
Negli ultimi tempi, però, gli esperti stanno puntando i riflettori su un importante fattore di rischio: saltare i controlli regolari per la prevenzione del cancro alla prostata.
I professionisti della salute avvertono che evitare questi controlli di routine può aumentare il rischio di morire per cancro alla prostata addirittura del 45%.
Secondo loro, l’implementazione di programmi nazionali di screening — in particolare tramite il test del PSA (antigene prostatico specifico) — potrebbe aiutare a individuare il tumore in fase precoce, offrendo così maggiori possibilità di trattamento efficace.
I dati della ricerca: l’importanza dello screening
Queste conclusioni sono supportate dai dati dello studio europeo randomizzato sullo screening del cancro alla prostata (ERSPC), il più ampio studio al mondo in materia, che ha raccolto dati da sette paesi europei negli ultimi 20 anni.
I risultati suggeriscono chiaramente che il test del PSA non solo aiuta a diagnosticare il cancro alla prostata più precocemente, ma riduce anche il rischio di morte per questa malattia di circa il 20%.
La ricerca a lungo termine mostra inoltre un legame costante tra la scarsa partecipazione agli screening e un tasso di mortalità più elevato.
Il test del PSA può ridurre drasticamente il rischio di morte
Lo studio, condotto da ricercatori dell’Erasmus MC Cancer Institute dell’Università di Medicina di Rotterdam (Paesi Bassi), ha analizzato i dati di 72.460 uomini.
Circa uno su sei dei partecipanti era classificato come “non partecipante”, cioè aveva saltato tutti gli appuntamenti di screening a cui era stato invitato.
Questo gruppo di “non partecipanti” ha mostrato un rischio di morte per cancro alla prostata superiore del 45% rispetto a chi invece si sottoponeva regolarmente agli screening.
Al contrario, gli uomini che hanno partecipato agli appuntamenti hanno visto ridursi del 23% la probabilità di morire per questa malattia. Chi ha saltato completamente gli screening ha avuto un rischio complessivo superiore del 39%.
La dottoressa Renée Leenen, autrice principale dello studio, ha spiegato: “Può darsi che chi sceglie di non partecipare agli screening sia anche meno propenso ad adottare comportamenti salutari e a prendersi cura della propria salute in generale.”
Ha aggiunto che è fondamentale capire meglio quali uomini saltano gli appuntamenti e quali sono le motivazioni dietro questa scelta. “Questo ci aiuterà a progettare programmi di screening per il cancro alla prostata che favoriscano una partecipazione informata e più ampia. Migliorare i tassi di partecipazione potrebbe essere un fattore chiave per il successo a lungo termine di un programma nazionale di screening.”
I risultati completi dello studio saranno presentati al Congresso dell’Associazione Europea di Urologia (EAU), che si terrà a Madrid, in Spagna.
Se tu o qualcuno che conosci state affrontando il cancro alla prostata, o se avete domande, l’American Cancer Society offre assistenza riservata 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Puoi chiamare il numero 1-800-227-2345 o utilizzare la chat online in qualsiasi momento.
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