La tragica vicenda del ritrovamento dei corpi di una giovane donna e della sua bambina a Roma, precisamente a Villa Pamphili, continua a sollevare domande. Nonostante sia stato confermato il nome della madre, Anastasia Trofimova, rimane ancora incerta l’identità esatta della piccola, che potrebbe essere stata chiamata con diversi nomi: Andromeda, Lucia o Sara.
Il caso ha avuto inizio lo scorso 7 giugno, quando i corpi di Anastasia Trofimova, 28 anni, e della sua bambina sono stati scoperti all’interno del parco di Villa Pamphili. La donna presentava segni evidenti di strangolamento, così come la piccola, che aveva appena un anno. Gli investigatori hanno lavorato per giorni per identificare la madre, riuscendo infine a risalire al suo vero nome grazie all’analisi dei tatuaggi e ad altre caratteristiche fisiche. Tuttavia, il nome della bambina resta avvolto nel mistero.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo che si è dichiarato il padre della bambina, fermato successivamente in Grecia, ha fornito informazioni discordanti. Si tratta di Rexal Ford, un individuo che si è presentato alle autorità greche con un passaporto apparentemente autentico. L’uomo avrebbe dichiarato che la bambina si chiamava Andromeda, nome con cui sarebbe stata registrata alla nascita a La Valletta, a Malta, il 14 giugno 2024. Tuttavia, altre testimonianze suggeriscono che la piccola venisse chiamata Lucia una volta arrivata in Italia. Inoltre, in un’occasione, parlando con uno scrittore a proposito di un progetto cinematografico, Ford avrebbe fatto riferimento alla figlia chiamandola Sara.
La figura di Rexal Ford risulta altrettanto enigmatica. Fermato sull’isola greca di Skiathos dopo la diffusione di un mandato di arresto internazionale, l’uomo è stato accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Le autorità ritengono che possa essere responsabile della morte della piccola e della madre. Tuttavia, emergono numerosi interrogativi sulla sua reale identità. Ford si sarebbe fatto passare per sceneggiatore e regista, usando il nome Rexal Ford, ma ulteriori verifiche hanno sollevato dubbi sulla sua storia personale.
La notte del 7 giugno, l’uomo era stato visto con la bambina in braccio nei pressi dell’ingresso di Villa Pamphili, tra via Leone XIII e via Aurelia Antica. Secondo alcuni testimoni, teneva la piccola in modo scomposto. Poche ore dopo, i corpi senza vita della donna e della bambina sono stati rinvenuti all’interno del parco.
Le indagini coinvolgono anche le autorità maltesi e l’FBI, nel tentativo di ricostruire i movimenti della famiglia e chiarire le circostanze che hanno portato alla tragedia. Resta da capire se i diversi nomi utilizzati per identificare sia la madre che la figlia siano stati scelti intenzionalmente per confondere le autorità o se ci siano altre spiegazioni.
La vicenda ha scosso profondamente l’opinione pubblica, sollevando interrogativi non solo sulla dinamica dei fatti ma anche sulle identità delle persone coinvolte. Gli investigatori continuano a lavorare per fare luce su questo caso complesso e tragico.
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