La questura di Roma continua le indagini sul tragico ritrovamento di una donna – stimata intorno ai 40 anni – e della sua neonata, trovate senza vita lo scorso 7 giugno a Villa Pamphilj, uno dei principali polmoni verdi della città. Pur trovandosi inizialmente in una situazione di degrado, gli investigatori oggi ritengono che la donna non fosse una senzatetto: era depilata, con capelli ordinati e unghie curate, secondo quanto emerso dall’esame del corpo .
Da controlli tossicologici preliminari, madre e figlia risultano negative a droghe comuni, circostanza che, sempre stando a quanto dichiarato dalla Polizia, esclude l’ipotesi di un decesso per overdose . L’autopsia – eseguita al Policlinico Gemelli – non ha riscontrato segni evidenti di violenza sul corpo della donna né anomalie agli organi, rendendo probabile che il decesso sia avvenuto per cause naturali o un malore .
Il ritrovamento si è svolto in due fasi: la neonata, di età stimata tra i 6 e i 12 mesi, è stata rinvenuta nuda fra i rovi verso le 17, mentre intorno alle 19 è stato trovato il corpo della donna, in un sacco nero con un braccio sporgente . Gli investigatori sospettano che la bimba possa esser stata strangolata , e procedono all’analisi delle impronte rilevate sul vestitino rosa trovato accanto, nella speranza di individuare l’assassino .
Un altro punto fondamentale dell’indagine è rappresentato dai tatuaggi sul corpo della donna: tre distinti segni – uno raffigurante uno scheletro surfista, ali stilizzate con fregio rosso e foglie intrecciate con una stella pendente – sono stati immortalati dalla questura, in vista della diffusione pubblica delle immagini utili all’identificazione . L’età della vittima è stimata tra i 20 e i 30 anni, capelli chiari, altezza 1,64 m e peso intorno ai 58 kg .
Alcuni testimoni riferiscono di aver visto la donna, nei giorni precedenti, con in braccio un fagotto, sospettato fosse la neonata; altri dichiarano di averli notati in compagnia di un uomo che poi sarebbe scomparso nel nulla. L’ipotesi iniziale era che vivessero in giacigli improvvisati nel parco .
La Polizia Scientifica ha raccolto numerosi elementi: sulle bende della bimba, impronte digitali compatibili con quelle di un possibile aggressore. Anche l’analisi del DNA e il confronto delle impronte della donna con archivi nazionali ed esteri sono in corso, per accertare le identità delle vittime .
Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Roma con i pm Giuseppe Cascini e Antonio Verdi, stanno seguendo una pista che sembra indirizzare verso un duplice omicidio volontario aggravato, con protagonisti madre e figlia. L’unità investigativa ha già individuato telecamere nella zona Monteverde–Aurelio che potrebbero aver immortalato l’uomo visto portare la neonata, circa un’ora prima del ritrovamento .
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