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Non ho il cuore spezzato. A dire il vero, mi sento solo sollevata



Sono una mamma single. Ho permesso al padre di mio figlio di trasferirsi temporaneamente da me esclusivamente per motivi logistici. Non c’era alcuna relazione sentimentale tra noi quando è venuto a vivere in casa mia.



Già quando stavamo insieme c’erano problemi seri, che ho ignorato molto più a lungo di quanto avrei dovuto. Era controllante e costantemente sospettoso. Mi diceva cosa potevo indossare in casa e si arrabbiava quando mi preparavo per andare al lavoro. Mi accusava spesso di tradimento, persino mentre ero incinta.

Alcune di queste accuse andavano oltre, sfiorando territori che mi mettevano profondamente a disagio. Non erano vere, ma mi lasciavano sempre inquieta, nervosa, con una sensazione costante di allerta.

Durante la gravidanza assorbiva anche moltissime delle mie energie. Restavo sveglia fino a tardi, assecondavo situazioni che non mi facevano bene, invece di riposare come avrei dovuto.

Quando in seguito si è trasferito temporaneamente da me, quegli stessi schemi sono riemersi. Ha oltrepassato i limiti, non aiutava in casa, non contribuiva, lasciava il suo spazio nel caos. Inoltre interagiva pochissimo con nostro figlio, cosa che mi metteva profondamente a disagio come madre.

Nonostante tutto, ho continuato a fare più di quanto fosse giusto. Lo accompagnavo al lavoro, andavo a prenderlo a tarda notte, facevo commissioni per lui. Mi mettevo costantemente in difficoltà pur di essere comprensiva, pur di essere “umana”.

Poi ho capito una cosa semplice ma fondamentale: a casa mia mi sentivo costantemente tesa. Il mio corpo non si rilassava mai. Così gli ho chiesto di andarsene.

Quando se n’è andato, non mi sono sentita distrutta. Non mi mancava. Non sentivo il bisogno di cercarlo. Mi sentivo calma, tranquilla, finalmente leggera. Sono rimasta sorpresa da quanto il mio corpo fosse immediatamente in pace una volta che non c’era più.

La parte difficile non è stata perderlo. È stata rendermi conto di quanto avevo tollerato, anche quando ormai non provavo più nulla. Ho protetto mio figlio e la mia casa, e non mi sento in colpa per questo. Mi sento solo lucida.

A volte andarsene non fa male.
A volte è come riuscire finalmente a espirare.



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