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Operaio di 26 anni muore sul posto colpito da un pannello di ferro in un cantiere a Sottomarina



Un nuovo tragico incidente sul lavoro ha scosso l’Italia, questa volta a Sottomarina, in provincia di Venezia. Questa mattina, un operaio di 26 anni ha perso la vita in un cantiere edile dedicato alla costruzione di un condominio situato in via Marco Polo. Secondo le prime informazioni disponibili, il giovane sarebbe stato colpito da un pannello di ferro utilizzato per i getti in opera.



Immediatamente dopo l’incidente, sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco e il personale del Suem, il servizio di emergenza sanitaria. Inoltre, sono stati chiamati gli specialisti dello Spisal, il Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ulss 3, che hanno il compito di indagare sull’accaduto e sulle eventuali responsabilità. Purtroppo, per il giovane, originario dell’Est Europa ma cresciuto nella provincia di Venezia, non c’è stato nulla da fare. Nonostante i tentativi di soccorso da parte del personale del 118, che ha fatto intervenire anche l’elisoccorso, il medico ha dovuto dichiarare il decesso sul posto.

Questo incidente si inserisce in un contesto preoccupante, considerando che solo il giorno precedente un altro operaio, un uomo di 65 anni di origini albanesi ma residente a Spezia, è precipitato da un’altezza di circa dieci metri all’interno del magazzino di un’officina meccanica situata in località Lagoscuro, nel comune di Vezzano Ligure.

Le reazioni all’incidente di Sottomarina non si sono fatte attendere. Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto, ha espresso il suo sgomento per la tragica notizia. “Rabbrividisco – ha commentato Toigo – dopo aver appreso una terribile notizia: oggi un operaio è morto in un cantiere edile a Sottomarina, nel veneziano. Un’altra giovane vita si è spezzata prematuramente durante l’orario di lavoro, quel lavoro che dovrebbe garantire sicurezza e dignità. Quel lavoro verso cui ci rechiamo il mattino e dal quale dovremmo sempre tornare sani e salvi. E invece oggi, come in altre occasioni, non è successo. È triste e frustrante insieme e fa esplodere la rabbia. In queste ore siamo vicini alla famiglia della vittima e auspichiamo che venga fatta piena e totale chiarezza sull’accaduto.”

Toigo ha proseguito la sua riflessione menzionando la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Con la Regione Veneto – ha continuato – c’è un protocollo impiantato sulla sicurezza che non sta andando avanti. Sono sicuro che solo coi protocolli non si risolvono i problemi, ma non possiamo stare inermi e poi piangere il morto. Come Uil non ci fermiamo con la nostra campagna di ‘Zero morti sul lavoro’, che ci ha ricordato qualche mese fa come in Italia muoiano un migliaio di persone all’anno e il Veneto fa la sua parte. È brutto dirlo, ma sembrano caduti di guerra, innocenti strappati alla vita e alle proprie famiglie. Non è giusto.”



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