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Precipita durante un’arrampicata in Trentino: morto a 29 anni Simone Navarini



Un tragico incidente ha colpito il mondo dell’alpinismo in Trentino. Simone Navarini, un esperto scalatore di 29 anni, ha perso la vita dopo essere precipitato per oltre 50 metri mentre affrontava una scalata nel gruppo delle Dolomiti di Brenta. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di sabato 21 giugno, mentre Navarini si trovava sulla parete del Sasso San Giovanni.



Navarini, insegnante presso l’istituto Buonarroti di Trento e presidente della storica Società Alpinisti Tridentini di Ravina, era conosciuto per la sua passione per la montagna e il suo impegno nella comunità alpinistica. La sua caduta è stata segnalata dal compagno di cordata, ma nonostante l’intervento tempestivo del Soccorso alpino, dei sanitari del 118 e dei Carabinieri di Spormaggiore, per lui non c’è stato nulla da fare.

Le autorità competenti stanno attualmente indagando sulle cause dell’incidente. La notizia della morte di Simone Navarini ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Oggi, domenica 22 giugno, era prevista la festa di apertura della stagione alla baita della SAT di Ravina, evento che è stato annullato in segno di lutto.

Il presidente della SAT, Cristian Ferrari, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Navarini, affermando: “La notizia della tragica scomparsa di Simone Navarini ci colpisce profondamente e lascia un vuoto enorme nella nostra comunità. Simone era un giovane presidente entusiasta, appassionato di montagna e generoso nel dedicare tempo ed energie alla sezione di Ravina e a tutta la nostra Società.” Ha inoltre aggiunto: “La Società degli Alpinisti Tridentini esprime il più sentito cordoglio e ci stringiamo con affetto alla sua famiglia, agli amici e a tutti i soci che oggi piangono la sua perdita.”

Purtroppo, la giornata di sabato ha visto un altro tragico evento in montagna. Sempre nel pomeriggio, un altro alpinista, Giuseppe Tararan, di 64 anni, ha perso la vita sulla Cima dei Lastei, nel gruppo delle Pale di San Martino. Tararan, residente a San Pietro in Gu in provincia di Padova e originario di Sandrigo in Vicenza, era un istruttore del CAI di Cittadella. Anche in questo caso, le circostanze dell’incidente sono oggetto di indagine.

La morte di Simone Navarini e di Giuseppe Tararan evidenzia i rischi insiti nell’alpinismo, un’attività che, sebbene affascinante e gratificante, comporta sempre un certo grado di pericolo. Gli incidenti in montagna possono accadere anche ai più esperti, e la comunità alpinistica è spesso colpita da eventi tragici che lasciano un segno profondo.

In questo contesto, è fondamentale che gli alpinisti, indipendentemente dal loro livello di esperienza, continuino a seguire le pratiche di sicurezza e a rispettare le condizioni ambientali. La formazione continua e la preparazione adeguata sono essenziali per affrontare le sfide della montagna in modo sicuro.

Le autorità locali invitano tutti gli appassionati di montagna a prestare la massima attenzione e a non sottovalutare i rischi. La bellezza delle Dolomiti e delle altre montagne italiane è innegabile, ma è importante ricordare che la sicurezza deve sempre essere la priorità.



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