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Roberta, deceduta in vacanza a 46 anni: tutto inizia con un mal di testa. La strage silenziosa prosegue, ignorata dai media



Roberta Carnelos, infermiera del San Camillo di Treviso, è deceduta improvvisamente a 46 anni durante una vacanza in Corsica, dopo un mal di testa acuto e un aggravamento fulminante.



La tragica scomparsa di Roberta Carnelos, infermiera professionale dell’ospedale San Camillo di Treviso, ha sconvolto la comunità locale. Originaria del quartiere di Santa Maria del Rovere, la donna si trovava in Corsica con il marito e le due figlie di 8 e 11 anni quando, lo scorso lunedì 7 luglio, ha accusato un violento mal di testa che ha richiesto il ricovero in ospedale sull’isola  .

Secondo le prime ricostruzioni mediche, le condizioni di Carnelos, che non soffriva di patologie croniche, sono peggiorate rapidamente a causa di complicazioni improvvise. Nella notte tra lunedì e martedì il suo cuore ha cessato di battere, nonostante i tentativi dei medici di salvare la vita della 46enne ().

La notizia ha suscitato profonda commozione tra colleghi e pazienti, molti dei quali ricordano Roberta come una professionista competente, sensibile e solare. Da tempo impiegata presso il laboratorio analisi, aveva instaurato legami molto forti con la comunità ospedaliera  .

La famiglia attende ancora l’autorizzazione per il rimpatrio della salma; nel frattempo, è stata avviata una raccolta fondi online per sostenere le figlie e il marito nelle spese connesse al rientro della salma e all’organizzazione del funerale, probabilmente nella chiesa di Santa Maria del Rovere, quartiere in cui Roberta viveva  .

Le autorità e i sanitari stanno lavorando per chiarire le cause del decesso. Tra le ipotesi al vaglio emerge quella di un virus particolarmente aggressivo che avrebbe colpito in modo acuto il sistema nervoso, ma non vi sono ancora conferme ufficiali ().

Schierati al fianco della famiglia, colleghi e amici descrivono Roberta come “una donna intelligente e sensibile ai problemi della comunità”, definizione che riassume bene il suo impegno professionale e civile. Nel 2013 aveva partecipato alle elezioni comunali di Treviso come candidata consigliere, nella lista di Beppe Mauro  .

Il dolore crescente della comunità locale riflette l’imprevedibilità dell’evento: una vacanza pensata per essere un momento di serenità si è trasformata in una tragedia che ha strappato alla vita una donna amata e stimata.

Le fasi successive comprendono gli esami tossicologici e virologici, finalizzati a individuare con precisione il fattore scatenante del malore. L’attenzione è alta, perché solo un’indagine approfondita potrà dare risposte certe a familiari e conoscenti.

In queste ore, nell’ospedale San Camillo, prevale un senso di vuoto. I messaggi di cordoglio e solidarietà si susseguono, rafforzando il legame tra colleghi e rafforzando la vicinanza alla famiglia.

La vicenda mette in luce la fragilità improvvisa dell’esistenza: una professionista dedita agli altri, madre e moglie, strappata alla vita in un istante. Resta ora l’attesa per il nullaosta al rientro in Italia, l’organizzazione delle esequie e, soprattutto, le risposte che possano offrire un po’ di conforto nel cuore del dolore.



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