I carabinieri hanno preso l’uomo che ieri mattina ha violentato una donna al parco di Tor Tre Teste, a Roma. Parliamo di un 26enne gambiano, senza documenti in regola. L’hanno sgamato per le scarpe e il berretto che indossava—gli stessi che aveva addosso durante l’aggressione. L’hanno pizzicato in zona Termini. E sì, appena lo hanno fermato, ha subito confessato tutto, raccontando pure di essere strafatto di roba che aveva comprato poco prima a Quarticciolo. Che schifo.
La squadra dei carabinieri di Tor Tre Teste era già sulle sue tracce, mica dormivano. Il genio si era portato via il cellulare della vittima, e il GPS ha praticamente segnato il suo tragitto: prima dal parco, poi a Quarticciolo, infine a Termini dove, a occhio e croce, voleva piazzare il telefono per quattro soldi. Poi, da furbetto, l’ha spento, sperando di sparire nel nulla. Peccato che gli investigatori, che già pensavano fosse rimasto in zona, non abbiano mollato un attimo e alla fine l’hanno beccato. Tra l’altro, le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre se ne andava in giro vestito esattamente come aveva descritto la donna. Ora si becca un’accusa pesante: rapina e violenza sessuale.
Tutto è successo ieri mattina, all’alba, verso le 6. La donna era uscita a portare il cane, entra nel parco e, poco dopo, questo tizio spunta da via degli Olmi. L’ha assalita, bloccata a terra e le ha tappato la bocca, così nessuno poteva sentirla urlare. Una violenza durata dieci minuti, roba da brividi, e pure minacce di morte. Dopo l’incubo, la donna è tornata a casa, ha chiamato i soccorsi e ha dato ai carabinieri una descrizione così precisa che, alla fine, l’hanno preso. Che dire, almeno un briciolo di giustizia in tutta questa storia schifosa.



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