A soli 18 anni, Sara Curtis è al centro di un’attenzione mediatica senza precedenti, grazie al suo recente record nei 100 metri stile libero, che ha superato il primato di Federica Pellegrini con un tempo di 53”01. Questo risultato l’ha catapultata in una nuova dimensione, ma Sara è chiara: “Ho migliorato un record che le apparteneva dal 2016, ma Federica resta un’icona, ha fatto la storia del nuoto nei 200 metri. Io sono una velocista, le mie gare sono sui 50 e 100 metri, e vorrei costruire la mia strada.”
Con la maturità in arrivo e i Mondiali di Singapore a luglio, Sara si prepara a trasferirsi negli Stati Uniti per studiare e allenarsi. Riuscirà a mantenere la tranquillità in questo periodo frenetico? “Mantengo un profilo basso per proteggermi. Sono tenace, riflessiva e abbastanza solare. In allenamento posso apparire ombrosa perché mi piace concentrarmi. Sono puntigliosa,” spiega.
Il padre, Vincenzo, la descrive come testarda, ma riconosce anche la sua capacità di ascoltare. “Ascolto tutti e tutto, ogni frase può tornarmi utile per imparare. Da mio padre ho imparato a riflettere, anche se spesso ci scontriamo perché esprimiamo le nostre idee in modi diversi,” afferma Sara.
Quando si tratta di chiedere scusa, Sara ammette di avere qualche difficoltà a causa del suo orgoglio. “Se sbaglio, chiedo sempre scusa. Non potrei mai giustificare chi non lo fa,” dice. In questo dialogo tra padre e figlia, la madre, Helen, ha un ruolo fondamentale. “Mia madre è il ghiaccio tra due fuochi, cerca di tranquillizzare la situazione. È normale avere conflitti tra genitori e figli, ma recentemente papà mi ha detto: ‘Anche io imparo molto da te, Sara.’”
La decisione di accettare l’offerta dell’Università della Virginia è stata ponderata a lungo. “Ci pensavo da settembre. Sentivo di voler cambiare qualcosa nella mia vita. Ho stilato una lista di pro e contro e alla fine ho deciso di buttarmi,” racconta. La Virginia University la cercava da tempo, ma Sara non aveva risposto inizialmente. “Quando ho conosciuto il coach Todd DeSorbo, mi ha detto: ‘Ti avevo scritto nel 2023,’ ma io non avevo visto il messaggio,” ammette con un sorriso.
Nel suo nuovo ambiente, Sara avrà l’opportunità di allenarsi con atlete di alto livello come Gretchen Walsh e Kate Douglass. “Per crescere ho bisogno di confrontarmi con atlete migliori di me. Mi piace l’idea di far parte di un gruppo vivace. Sono sempre stata abituata ad allenarmi da sola, e la solitudine mi avrebbe logorato,” spiega. Inoltre, è curiosa di scoprire la mentalità degli americani, che eccellono nello sport in un contesto diverso dal suo.
I suoi genitori supportano la sua scelta, definendola coraggiosa ma giusta. “Mamma mi dice sempre: ‘Mi mancherai tantissimo,’ mentre papà scherza: ‘Se cambi idea, ti porto io in barca a vela,’” racconta Sara. Nonostante le critiche che ha ricevuto, Sara è ferma nella sua posizione. “Non sto andando negli USA per divertirmi, ma per migliorare come atleta e persona. Non sto scappando, il tricolore lo vestirò per sempre perché sono italiana,” afferma con determinazione.
Riguardo alle accuse di tradimento della sua patria, Sara risponde: “Alcuni dicono che il mio record italiano sia in realtà un record nigeriano. Queste frasi sono ripugnanti. Dovrebbero sapere che per avere la cittadinanza italiana è necessario avere almeno un genitore italiano. Mio padre è italiano, mia madre è nata in Nigeria, dove non sono mai stata, ma ci andrò un giorno.”
Nonostante i commenti negativi, Sara riesce a mantenere la calma. “Per fortuna riesco a farmeli scivolare. A volte uso l’ironia, come quando parlavamo di creme solari e ho detto: ‘Meno male che sono già nata abbronzata!’”
Infine, Sara riflette sul suo corpo, esposto in costume da bagno. “Sono alta 180 cm e quando indosso i tacchi mi sento gigante. Adoro le mie spalle grosse e definite, ma a volte mi chiedo: ‘Posso togliermi le spalle per una sera?’” Concludendo, Sara mostra la sua autenticità e la sua determinazione a farsi strada nel mondo del nuoto, affrontando ogni sfida con coraggio e passione.
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