Erin Patterson, una donna australiana di 50 anni, è sotto processo per triplice omicidio dopo la morte dei suoi ex suoceri e della zia dell’ex marito, presumibilmente avvelenati con funghi velenosi.
Una vicenda complessa si sta svolgendo presso la Corte Suprema del Victoria, dove Erin Patterson è accusata di aver causato la morte di tre persone servendo loro funghi velenosi durante un pranzo. La donna sostiene che si sia trattato di un incidente, ma l’accusa ritiene che il gesto sia stato premeditato.
Secondo quanto emerso durante il processo, Patterson si è recata in ospedale dopo il pranzo incriminato, lamentando sintomi di diarrea. Tuttavia, avrebbe rifiutato il trattamento antiveleno prescritto dai medici e lasciato il pronto soccorso pochi minuti dopo, firmando un modulo di liberatoria. Un’infermiera presente in ospedale ha riferito che, mentre i suoi ospiti erano in condizioni gravissime, la donna non presentava sintomi evidenti e appariva invece in preda all’agitazione, affermando ripetutamente: “Non voglio niente di tutto questo.”
Un medico ospedaliero ha testimoniato di aver avvisato Patterson della gravità della situazione, spiegandole che era stata probabilmente esposta a un avvelenamento da funghi potenzialmente letale e che sarebbe stato opportuno rimanere sotto osservazione. Lo stesso medico ha dichiarato di aver consultato i suoi superiori per ottenere l’autorizzazione a contattare la polizia nel tentativo di farla tornare in ospedale.
L’accusa sostiene che Erin Patterson abbia deliberatamente cucinato e servito pietanze contenenti funghi velenosi per uccidere i suoi ospiti. L’unico sopravvissuto al pranzo ha dichiarato che la donna avrebbe mangiato da un piatto diverso rispetto agli altri commensali. Inoltre, secondo gli inquirenti, Patterson avrebbe mentito riguardo a una presunta malattia oncologica per convincere le vittime a partecipare al pranzo.
La difesa della donna si basa su una versione dei fatti completamente diversa. In aula, Patterson ha chiamato a testimoniare i suoi figli, i quali non erano presenti al pranzo incriminato ma hanno affermato di aver consumato gli avanzi della stessa cena insieme alla madre la sera successiva. L’accusa, tuttavia, contesta questa ricostruzione, sostenendo che i figli abbiano mangiato il pasto solo dopo che i funghi velenosi erano stati rimossi.
Un ulteriore elemento emerso durante il processo riguarda il comportamento di Patterson nei confronti dei figli. Inizialmente, la donna avrebbe negato loro le cure antiveleno, sostenendo che i funghi fossero stati scartati. Solo quando i medici hanno spiegato che anche la carne poteva essere contaminata, ha acconsentito al ricovero e al trattamento dei ragazzi.
La vicenda ha sollevato molteplici interrogativi e attirato grande attenzione mediatica in Australia. Mentre Erin Patterson continua a proclamarsi innocente, il processo prosegue con l’obiettivo di far luce su quanto accaduto durante quel fatidico pranzo.
Add comment