Una tragedia si è consumata nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 giugno a Milano, dove una donna di 48 anni, di origine brasiliana, ha perso la vita dopo essersi lanciata dal quarto piano di un edificio in viale Abruzzi, nel tentativo di sfuggire a un incendio che si era sviluppato nel suo appartamento. La vittima, secondo quanto riferito, lavorava come infermiera e viveva nell’abitazione insieme al suo convivente, che è stato ascoltato dagli investigatori per chiarire le circostanze dell’accaduto.
Le fiamme sono divampate durante la notte, precisamente al quinto piano di un palazzo di sette livelli. Nonostante inizialmente fosse stato indicato che la donna si fosse gettata dal quinto piano, ulteriori accertamenti hanno confermato che il tragico salto è avvenuto dal quarto piano. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver sentito le urla della donna per diversi minuti prima che si lanciasse nel vuoto, probabilmente nel disperato tentativo di salvarsi dalle fiamme. I soccorsi, intervenuti immediatamente, hanno trasportato la donna in ospedale, ma purtroppo è deceduta poche ore dopo l’arrivo.
Il convivente della vittima, che viveva con lei nell’appartamento da cui è partito il rogo, è stato rintracciato dalla Polizia in un bar poco distante dall’edificio e, secondo le prime informazioni, si trovava in condizioni alterate. Gli investigatori lo hanno portato in questura per raccogliere la sua testimonianza e cercare di ricostruire gli eventi che hanno preceduto l’incendio. Alcuni vicini di casa avrebbero infatti riferito di aver sentito i due litigare, anche se non è ancora chiaro se il diverbio sia avvenuto immediatamente prima dello scoppio delle fiamme o nelle ore precedenti.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti 11 mezzi dei Vigili del Fuoco, che hanno lavorato tutta la notte per domare l’incendio e mettere in sicurezza l’edificio. L’intero palazzo è stato evacuato e solo al termine delle operazioni è stato consentito ai residenti di rientrare nelle loro abitazioni, fatta eccezione per gli inquilini degli appartamenti più colpiti dalle fiamme. Al momento, 12 unità abitative rimangono inagibili fino a quando non saranno completati i lavori necessari per ripristinare le condizioni di sicurezza.
Le autorità stanno conducendo indagini approfondite per accertare le cause del rogo. Sul posto è stato attivato il Nucleo Investigativo Antincendi Lombardia, che sta collaborando con la Polizia per verificare se l’incendio possa essere stato doloso. Al momento, non sono stati segnalati guasti elettrici o problemi strutturali nel palazzo che possano aver innescato le fiamme.
Una vicina di casa, intervistata, ha raccontato di aver sentito le grida della donna prima che si lanciasse dal balcone. “Urlava per diversi minuti, poi si è buttata”, ha dichiarato, aggiungendo che la scena è stata straziante. La vittima è stata trovata dai soccorritori in condizioni gravissime e trasportata d’urgenza in ospedale, ma i tentativi di salvarla si sono rivelati inutili.
La dinamica dell’incendio e le circostanze della morte della donna sono ora al centro delle indagini. Gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza anche sul litigio che, secondo alcuni testimoni, sarebbe avvenuto tra la vittima e il convivente poco prima del rogo. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali su un eventuale legame tra il diverbio e l’incendio.
Il palazzo di viale Abruzzi rimane parzialmente inagibile, con alcune famiglie costrette a trovare sistemazioni temporanee. L’episodio ha scosso profondamente i residenti della zona, che si sono ritrovati improvvisamente coinvolti in una situazione drammatica e pericolosa. Le autorità locali hanno assicurato che le indagini proseguiranno senza sosta per accertare la verità su quanto accaduto e garantire la sicurezza degli abitanti.
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