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Tragedia al Gombo: tre giovani salvano madre e figlia travolte dalla corrente



Tre giovani, Lorenzo Pizzone, Simone Candian e Nico De Luca, hanno messo in salvo una madre e una figlia minorenne travolte dalla corrente al Gombo mercoledì pomeriggio.



I tre, non addestrati come bagnini ma impiegati stagionalmente presso il Circolo dipendenti della spiaggia Buca del Mare, si sono tuffati in mare dopo aver assistito alla scena.

La famiglia, di Livorno, era al completo: con la madre e la figlia, anche gli zii. L’uomo, di 73 anni, è stato salvato da un pescatore locale, mentre la moglie, Serenella Bernini di 70 anni, è deceduta. I ragazzi, intervistati da Irene Vallerini per La Nazione, hanno dichiarato: “Non siamo eroi, lo abbiamo fatto con il cuore, potevano essere nostri parenti”.

Mercoledì, solo Simone era in servizio, mentre Nico e Lorenzo si trovavano in spiaggia come altri visitatori, avendo raggiunto l’arenile con il trenino messo a disposizione dal Parco di San Rossore. “Abbiamo udito delle urla provenire dalla spiaggia, quindi siamo corsi e abbiamo notato che in lontananza alcune persone erano in difficoltà in mare.

Non sono state necessarie parole, ci siamo guardati e un attimo dopo eravamo in acqua. Io e Simone – racconta Lorenzo Pizzone – abbiamo cercato di raggiungere la ragazzina che era stata trascinata più al largo rispetto alla madre. Mentre Nico, con l’ausilio di una ciambella con corda, ha provato a raggiungere la donna.

È stato difficile, la corrente ci trascinava avanti e indietro, c’erano buche in acqua e mulinelli e si arrancava a vista. Una bracciata avanti e due indietro. Le onde erano molto alte. La visibilità in acqua era pessima, c’era un muro d’acqua che ci divideva da madre e figlia. A tratti vedevamo spuntare le loro teste e solo così riuscivamo a orientarci.

La donna provava a sbracciarsi prima di essere ritrascinata a fondo. Avremmo impiegato circa 20 minuti per metterle in salvo. Raggiunta la bambina, l’abbiamo presa in due e poi ci siamo avvicinati a Nico che nel frattempo aveva raggiunto la donna e siamo ritornati tutti in spiaggia. La donna, sotto choc, ripeteva che i suoi zii erano ancora in mare indicando al largo. Così siamo corsi ad allertare i soccorsi. Purtroppo non siamo riusciti a raggiungerli in mare perché erano troppo distanti da noi”.

“Siamo fieri – aggiungono i ragazzi – perché abbiamo salvato due vite. Non ci reputiamo degli eroi perché lo abbiamo fatto con il cuore, potevano essere nostra madre e nostra sorella”. Questa tragedia ricorda a tutti “che bisogna prestare attenzione e seguire le regole, specialmente quando la balneazione è vietata, come in questo caso”. I ragazzi oggi saranno ascoltati dalla Guardia Costiera.



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