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Tre anni dopo la morte di Sinisa Mihajlovic, Arianna Rapaccioni rivive momenti devastanti: l’aggravarsi della leucemia, il patto di vita e le ultime frasi che strappano il cuore.



Nel luglio del 2019, mentre si trovavano in Sardegna, una notte Sinisa avvertì un dolore acuto che portò a una diagnosi terribile: una leucemia molto aggressiva  . Nonostante la gravità della situazione, la coppia fece un patto: “Affrontiamo tutto insieme e vinceremo questo brutto male”. Dopo lunghi mesi di terapie, il miglioramento sembrava finalmente arrivare  .



La serenità fu però di breve durata: presto emerse una recidiva. Sinisa, fragile nel corpo ma straordinariamente forte nello spirito, chiedeva a Arianna: “Ce la farò?”. Lei lo rassicurava ogni volta: “Gli dicevo di sì, non mi sono mai fatta vedere in lacrime”  .

Quando le speranze sembrarono svanire, i due intrapresero un viaggio carico di tristezza da Bologna a Roma, consapevoli che il peggio fosse ormai alle porte  . Sinisa, in quello che si rivelò uno dei suoi ultimi attimi di coscienza, esclamò in tono sommesso: “Mi dispiace non vedere crescere i miei figli”, parole che spezzarono il silenzio del vano viaggio  .

Rientrati a Roma, ricoverato in clinica, Sinisa volle lasciare un messaggio d’amore alla moglie: “Arianna, ricordati che ti amo, ora sarai tu a guidare i nostri figli”. Arianna raccoglie quelle parole come una missione e fa una promessa: occuparsi dei figli, portando avanti l’eredità affettiva e morale lasciata da Sinisa  . Poco dopo, lui la lasciò sereno, con un ultimo tocco alla sua mano .

Negli anni seguenti, la vita di Arianna Rapaccioni è stata segnata da un percorso di profondo dolore. Ospite di Storie al bivio show su Rai 2, la donna ha rivelato: “Dopo la morte di Sinisa ho avuto una strana reazione. Ho usato i social fingendo una felicità inesistente”, e riconosce come oggi Sinisa vorrebbe che lei proceda, che vada avanti per sé e per i figli  . Ha ammesso: “Il primo anno è stato durissimo”, trovando nel sostegno dei figli e dei nipoti la forza per rialzarsi  .

Il loro amore, iniziato a Roma, in un ristorante al Gianicolo, fu un colpo di fulmine che li ha legati per decenni  . Sposati nel 2005, hanno affrontato insieme conquiste, gioie e la prova più difficile: la battaglia contro la malattia. Da quell’anno, Arianna non ha mai lasciato la sua famiglia, nemmeno nei momenti più duri, sostenuta dall’affetto dei cinque figli avuti da Sinisa e da un ordine interiore: custodire la memoria di lui e la stabilità di casa.

Le ultime parole, autentiche e piene di paure, rivelano la grandezza emotiva di Sinisa Mihajlovic: “Mi dispiace non vedere crescere i miei figli”. E nel suo ultimo sguardo e abbraccio silenzioso c’è la consapevolezza di aver lasciato una roccia alla guida della famiglia. Oggi, Arianna porta avanti quel testimone, determinata a trasformare il dolore in presenza, colmando l’assenza con la cura e l’amore verso chi resta.



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