Un grave episodio di violenza si è verificato a Grottaglie, in provincia di Taranto, dove uno dei due rapinatori responsabili dell’uccisione del brigadiere capo Carlo Legrottaglie è deceduto durante uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine. L’incidente è avvenuto giovedì 12 giugno, giorno in cui Legrottaglie, che stava prestando servizio per l’ultima volta prima della pensione, ha perso la vita.
Il conflitto a fuoco è avvenuto durante la cattura dei due uomini, che si erano rifugiati in un casolare. Uno dei malviventi, identificato come Michele Mastropietro, 69 anni, è rimasto ucciso nello scontro. Mastropietro era già noto alle autorità per precedenti penali, incluso un assalto a un furgone portavalori nel 2013 nei pressi di Monteiasi. L’altro rapinatore, Camillo Giannattasio, 67 anni, è stato arrestato e trasferito nella questura di Taranto, dove è attualmente sottoposto a interrogatorio.
Non è ancora stato chiarito se le ferite che hanno causato la morte di Mastropietro siano state riportate durante lo scontro con le forze dell’ordine o in un momento precedente, durante l’attacco che ha portato alla tragica morte di Legrottaglie. Entrambi i rapinatori erano originari di Carosino, sempre in provincia di Taranto.
Il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, appartenente all’Aliquota Radiomobile di Francavilla Fontana, si trovava sulla strada tra Francavilla Fontana e Grottaglie quando è stato colpito mortalmente dai malviventi. Il carabiniere avrebbe dovuto concludere il suo servizio proprio quel giorno e andare in licenza, con il pensionamento previsto per il 7 luglio.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha confermato l’accaduto scrivendo su X: “I due delinquenti che questa mattina hanno barbaramente ucciso il Brigadiere Carlo Legrottaglie sono stati individuati, dalla Polizia e dai Carabinieri all’interno di un casolare. Nello scontro a fuoco che ne è seguito uno dei due rapinatori è deceduto.”
Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha espresso il proprio cordoglio con una nota ufficiale: “Con un dolore che ci stringe il petto, a nome di tutta l’Arma e mio personale, esprimo il più profondo cordoglio e la più sentita solidarietà alla famiglia del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, un valoroso carabiniere dell’Aliquota Radiomobile di Francavilla Fontana, strappato alla vita in provincia di Brindisi da un atto di vile violenza, mentre compiva il suo dovere al servizio della comunità. A voi, un abbraccio commosso che sa di gratitudine e rispetto.” Ha poi aggiunto: “Il suo sacrificio è un esempio fulgido di straordinaria dedizione al dovere e di impavido impegno per la sicurezza dei nostri cittadini. Ogni risorsa, ogni energia è stata concentrata per le ricerche dei due malfattori e lo sforzo congiunto con le altre Forze di polizia ha consentito di raggiungere l’obiettivo.”
L’episodio ha riportato alla memoria altre tragedie che hanno coinvolto membri dell’Arma in Puglia. Il 13 aprile 2019, a Cagnano Varano, in provincia di Foggia, il luogotenente dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro, 46 anni, fu ucciso durante un controllo di routine. Quel giorno, Di Gennaro era in pattuglia con il collega Pasquale Casertano, 23 anni, quando fermarono un pregiudicato armato, Giuseppe Papantuono, 66 anni. L’uomo aprì il fuoco contro i carabinieri, causando la morte di Di Gennaro e ferendo gravemente il suo collega.
La comunità locale è scossa da questa nuova perdita. La figura del brigadiere capo Carlo Legrottaglie viene ricordata come quella di un uomo dedito al dovere e al servizio della collettività. Le autorità continuano a indagare sull’accaduto per fare piena luce sui dettagli del caso e sulle responsabilità dei due rapinatori.
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