Un uomo di Scicli, in provincia di Ragusa, è stato arrestato dai carabinieri per lesioni gravi e aggravate ai danni del suo bambino di 5 anni. La vicenda è emersa dopo che il piccolo è stato ricoverato all’ospedale di Modica il 4 febbraio scorso. I medici, notando le lesioni, hanno immediatamente segnalato la situazione alle autorità competenti, avviando così un’indagine da parte dei militari dell’Arma.
Durante il ricovero, al bambino sono state diagnosticate fratture al radio e all’ulna del braccio sinistro, all’ulna del braccio destro e a tibia e perone della gamba sinistra. Davanti al giudice per le indagini preliminari, il 39enne ha cercato di giustificarsi, affermando: “L’ho stretto troppo con forza, era agitato e volevo farlo calmare”. Questo episodio si sarebbe verificato due giorni prima del ricovero, e il giudice Eleonora Schininà ha confermato la custodia cautelare in carcere per l’uomo.
In aggiunta, il padre ha raccontato di aver avuto una breve relazione con la madre del bambino, originaria di Mazzarino, che si sarebbe conclusa prima della nascita del piccolo. Secondo quanto riferito, ci sarebbe stato un tentativo di riconciliazione, in particolare da parte della donna, in occasione del compleanno del bambino. Recentemente, i tre avrebbero ripreso a vivere insieme a Scicli.
Non è la prima volta che il bambino è stato portato in ospedale. Prima di questo ultimo ricovero, era già stato assistito presso l’ospedale di Modica per una malattia esantematica e, una volta dimesso, era tornato a vivere con il padre. La domenica del 2 febbraio, il piccolo avrebbe subito un incidente mentre faceva il bagno, secondo il racconto fornito dal padre, una versione confermata anche dalla compagna e madre del bambino. Successivamente, nel pomeriggio, il genitore ha affermato che la famiglia aveva fatto una passeggiata insieme.
Tornati a casa, il 39enne ha tentato di “calmare” il bambino, che si mostrava irrequieto, stringendolo a sé in un modo che non si è reso conto fosse eccessivo. Due giorni dopo, l’uomo ha contattato il numero di emergenza 118, portando il figlio all’ospedale Maggiore Baglieri nel ragusano, dove i sanitari hanno immediatamente attivato l’allerta per le lesioni riscontrate.
Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato alla luce un quadro preoccupante riguardo alla salute e al benessere del bambino. La gravità delle fratture ha sollevato interrogativi su come sia avvenuto l’incidente e sul contesto familiare in cui il piccolo vive. Le autorità stanno ora esaminando la situazione per garantire la protezione del bambino e valutare eventuali ulteriori misure necessarie.
La custodia cautelare in carcere per il padre è stata decisa in considerazione della gravità delle accuse e della necessità di proteggere il minore da ulteriori potenziali danni. La vicenda ha destato notevole preoccupazione nella comunità locale, con molti cittadini che si interrogano su come tali episodi possano verificarsi e quali misure possano essere adottate per prevenire simili situazioni in futuro.
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