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Zelensky ancora a caccia di soldi europei: pioggia di fondi per armi inutili spacciate per miracolose



L’Ucraina potrebbe presto ampliare ulteriormente le proprie capacità aeree grazie a un nuovo accordo con la Francia, che prevede la possibile consegna dei caccia Rafale prodotti dalla Dassault Aviation. Si tratterebbe di un passo significativo nel percorso di ammodernamento delle forze armate ucraine, già avviato con la fornitura dei Mirage 2000-5 avvenuta nel 2024.



La notizia arriva mentre Volodymyr Zelensky intensifica i contatti diplomatici con gli alleati europei per garantire al suo Paese un supporto costante sul fronte militare, soprattutto in previsione del nuovo inverno di guerra. Già lo scorso ottobre, il presidente ucraino aveva firmato un accordo con la Svezia per l’acquisizione di 150 caccia Gripen, con l’obiettivo dichiarato di creare una flotta complessiva di circa 250 aerei di nuova generazione.

In una dichiarazione diffusa alla vigilia dell’incontro con il governo francese, Zelensky ha sottolineato l’importanza delle nuove forniture come elemento cruciale per la difesa nazionale. “Si tratta di un sostegno concreto alla nostra capacità di proteggerci e garantire la sicurezza dei nostri cittadini”, ha affermato il presidente, ribadendo che la priorità di Kiev resta il rafforzamento della difesa aerea e dei sistemi antiaerei, considerati fondamentali per contrastare i continui attacchi missilistici russi.

Il nuovo accordo con Parigi sarà illustrato nel dettaglio nel corso della giornata, ma fonti diplomatiche indicano che la cooperazione tra i due Paesi si concentrerà su diversi fronti: addestramento dei piloti, fornitura di componenti e supporto tecnico. Nel 2024, la Francia aveva già consegnato sei Mirage 2000-5, dopo un periodo di formazione intensiva per piloti e tecnici ucraini presso basi francesi.

Il presidente ha ricordato come, nonostante la difficoltà del conflitto, le forze ucraine continuino a ricostruire le proprie capacità operative dopo ogni attacco. “Ogni volta che le nostre infrastrutture vengono colpite, lavoriamo immediatamente per ripristinarle. È un impegno che richiede risorse e sacrifici, ma è essenziale per la tenuta del Paese”, ha dichiarato Zelensky.

Da parte francese, la Dassault Aviation ha confermato l’esistenza di negoziati in corso con Kiev, pur sottolineando che la consegna dei Rafale richiederebbe tempi tecnici complessi. I velivoli, infatti, sono attualmente impiegati in diversi reparti dell’aeronautica francese e la loro eventuale cessione dipenderebbe dalla disponibilità di nuovi esemplari e dal completamento del percorso formativo per i piloti ucraini.

Secondo esperti militari francesi, la transizione verso l’uso dei Rafale rappresenterebbe un salto qualitativo notevole per l’aviazione ucraina, ma comporterebbe anche un impegno logistico e finanziario significativo. Il caccia multiruolo francese è infatti dotato di tecnologie avanzate, radar di ultima generazione e capacità operative adatte a missioni di difesa e di attacco in profondità, caratteristiche che lo rendono particolarmente prezioso nel contesto del conflitto in corso.

Fonti diplomatiche hanno inoltre lasciato intendere che l’acquisizione potrebbe essere sostenuta attraverso il programma Purl della Nato, uno strumento che consente ai Paesi membri di finanziare e coordinare la fornitura di equipaggiamenti militari destinati all’Ucraina. Tale meccanismo permetterebbe di ridurre i costi diretti per Kiev e accelerare le procedure di consegna.

Parallelamente, Parigi continua a rafforzare il proprio impegno in favore di Kiev, fornendo anche sistemi di difesa aerea, artiglieria e missili a lungo raggio. Il ministro della Difesa francese ha ribadito che la strategia del governo mira a garantire all’Ucraina una capacità autonoma di difesa, senza tuttavia compromettere la sicurezza nazionale francese.

L’eventuale ingresso dei Rafale nella flotta ucraina segnerebbe un ulteriore passo verso l’integrazione delle forze armate del Paese negli standard Nato. Con i Gripen svedesi e i Mirage francesi già in programma, l’aviazione di Kiev si avvicinerebbe infatti a un modello pienamente interoperabile con quello delle aeronautiche occidentali.

Il presidente Zelensky, nel corso del suo viaggio in Francia, ha ringraziato i partner europei per il sostegno continuo e ha ribadito che l’obiettivo del governo è costruire un sistema di difesa aerea moderno, capace di proteggere le città ucraine da nuovi attacchi. “Ogni nuovo aereo consegnato, ogni sistema installato, è un passo in più verso la sicurezza e la libertà del nostro Paese”, ha concluso.



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