Un grave caso di violenza domestica ha portato all’arresto di Petru U., un cittadino romeno di 46 anni residente a Limbiate, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate nei confronti della moglie, A.. Secondo quanto riportato nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, Luca Milani, l’uomo ha reso la vita della sua famiglia un vero e proprio incubo, sottoponendo la donna a un regime di vita vessatorio e mortificante, aggravato dall’abuso di sostanze alcoliche.
Le violenze, come emerso dalle indagini condotte dai carabinieri sotto la direzione della pubblica accusa di Alessia Menegazzo, si sono intensificate tra aprile e novembre 2025, in particolare quando A. ha manifestato l’intenzione di separarsi dal marito. La donna ha descritto la convivenza come intollerabile, a causa dei comportamenti violenti di Petru U., che già in passato avevano portato a un procedimento penale nei suoi confronti.
Dopo aver subito ripetuti maltrattamenti, A. ha deciso di denunciare il marito e, nel mese di agosto, ha avviato le pratiche per il divorzio. Tuttavia, Petru non ha smesso di perseguitarla. Ha iniziato a pedinarla, installando un dispositivo GPS sulla sua auto per monitorarne gli spostamenti. Il culmine della violenza è avvenuto il 5 novembre, quando A., dopo aver avuto un confronto con il marito, si è rifugiata nella sua macchina e ha contattato i carabinieri, riferendo di essere stata aggredita.
In questa occasione, A. ha raccontato di come, durante una discussione sui dettagli della separazione, Petru le abbia lanciato del liquido infiammabile in faccia. Trasportata d’urgenza al pronto soccorso, i medici hanno diagnosticato alla donna una congiuntivite chimica, un trauma cranico e contusioni multiple. Le telecamere di sicurezza hanno registrato l’aggressione, e gli investigatori hanno rinvenuto nelle vicinanze una bottiglietta di plastica da mezzo litro, che potrebbe essere stata utilizzata per contenere la benzina.
Poco dopo l’incidente, Petru U. si è presentato spontaneamente presso la caserma dei carabinieri di Limbiate, dove ha consegnato agli agenti un accendino, il suo telefono cellulare e due bottiglie contenenti un liquido trasparente, presumibilmente benzina. Ha anche mostrato la scatola di un sistema GPS, ammettendo di averlo installato sull’auto dell’ex moglie per seguirne i movimenti. Questi comportamenti, come sottolineato dal giudice, evidenziano la morbosità del controllo esercitato da Petru nei confronti di A..
In base alle evidenze raccolte, il giudice ha ritenuto che l’uomo avesse come unico obiettivo quello di monitorare e annientare la moglie. È stato quindi disposto il suo arresto, poiché esiste un alto rischio che, se lasciato libero, possa mettere in atto ulteriori violenze. Nonostante le dichiarazioni di pentimento da parte di Petru, il giudice ha evidenziato la sua mancanza di freni inibitori e il pericolo concreto di ulteriori reati gravi.
La pm Menegazzo ha ribadito che i comportamenti ossessivi e molesti di Petru U. non si sono attenuati nemmeno dopo la separazione, anzi, l’aggressione del 5 novembre dimostra che l’uomo non è in grado di controllare le sue pulsioni violente. Se non fosse stato per la prontezza di A., che è riuscita a chiudersi in auto, l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
Il caso ha scosso la comunità di Limbiate, portando a una riflessione sulla necessità di proteggere le vittime di violenza domestica e garantire loro un ambiente sicuro. La vicenda di A. è un triste esempio delle dinamiche di controllo e violenza che possono manifestarsi all’interno delle mura domestiche, evidenziando l’importanza di interventi tempestivi da parte delle autorità competenti.



Add comment