Mario Draghi, fine mandato alla Banca Centrale Europea: ipotesi sul suo successore



Il mandato di Mario Draghi alla Bce si concluderà nell’ottobre  2019 e anche se manca ancora un anno, stanno iniziando le numerose indiscrezioni su chi gli succederà alla guida dell’economia dell’Eurozona.



I nomi che hanno maggiore rilevanza per il momento, secondo il Financial Times, sono tre: il primo è quello di Sharon Donnery, vicepresidente della banca centrale irlandese, e sostenuta da Draghi; il secondo è Robert Ophèle, presidente dell’Autorité des Marchés Financiers, l’autorità di regolamentazione dei mercati in Francia, e il terzo è di nuovo un italiano, Andrea Enria, a capo dell’Autorità bancaria europea italiana. I tre saranno presenti insieme martedì al Parlamento Europeo per partecipare alla scelta del successori di Danièle Nouy a capo del Meccanismo di vigilanza unico, il cui mandato quinquennale termina a dicembre.

Dal 1° gennaio 1999 la Banca Centrale Europea (BCE) assicura la conduzione della politica monetaria unica per l’area dell’euro. Il Trattato sull’Unione europea assegna all’Eurosistema l’obiettivo primario di mantenere la stabilità dei prezzi: ciò riflette l’opinione ampiamente condivisa secondo la quale la salvaguardia di tale stabilità sia il contributo migliore che la politica monetaria può fornire alla crescita economica, alla creazione di posti di lavoro e alla coesione sociale. In ottobre del 1998 il Consiglio direttivo ha adottato la propria strategia di politica monetaria, presentandola al pubblico con largo anticipo rispetto all’introduzione della moneta unica.

Tale strategia ha raggiunto lo scopo di fornire un solido quadro di riferimento per l’adozione delle decisioni nonché il contesto entro il quale rendere conto del proprio operato dinanzi ai cittadini. Ciò ha avuto importanza cruciale per porre su solide basi la credibilità della BCE e la fiducia nell’euro, sin dal principio. Nei primi anni, la politica monetaria unica ha affrontato una serie di sfide impegnative. La BCE ha dovuto fronteggiare il quadruplicarsi del prezzo del petrolio e marcate oscillazioni nei mercati valutari e azionari. Essa ha dovuto inoltre gestire il periodo di incertezza in cui l’economia mondiale è entrata all’indomani dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 e le connesse tensioni geopolitiche. Nonostante tale contesto delicato la BCE è stata in grado di conquistare e consolidare la fiducia del pubblico e dei mercati.

L’inflazione è stata mantenuta su livelli bassi, malgrado i considerevoli shock avversi, e gli indicatori relativi alle aspettative di inflazione a lungo termine sono rimasti in linea con la definizione di stabilità dei prezzi della BCE. Nel contempo, l’Eurosistema ha svolto le proprie attività secondo i più elevati standard tecnici. Il quadro operativo per la politica monetaria ha funzionato in modo estremamente ordinato sin dall’introduzione dell’euro nel 1999 e, conseguentemente, la volatilità dei tassi di interesse a breve termine è risultata modesta. Al fine di spiegare a un pubblico più vasto gli aspetti salienti della politica monetaria unica, questo libro fornisce una visione d’insieme esauriente della politica monetaria della BCE e del contesto economico e istituzionale che le fa da sfondo. La prima edizione, prodotta nel 2001, è stata tradotta nella maggior parte delle lingue ufficiali della Comunità, oltre che in cinese, coreano e giapponese. Considerato il vivo interesse da essa suscitato, in Europa come all’estero, e visti gli sviluppi degli ultimi due anni, la BCE ha deciso di predisporne una versione aggiornata.

La struttura della seconda edizione rispecchia quella della prima fornendo un aggiornamento sulla struttura economica e finanziaria dell’area dell’euro. I contenuti sono stati rivisti in linea con la conferma e con le precisazioni sulla strategia di politica monetaria della BCE fornite dal Consiglio direttivo nel maggio del 2003. Si è tenuto conto inoltre di alcune modifiche intervenute nel quadro operativo dell’Eurosistema, nonché dell’esperienza da noi maturata concretamente Francoforte sul Meno, gennaio 2004 nell’elaborazione delle decisioni di politica monetaria dalla pubblicazione della prima edizione. Sono certo che questa nuova edizione potrà fornire un ulteriore contribuito verso una comprensione, nei limiti del possibile, sempre migliore della politica monetaria della BCE.



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