Morto di rabbia per il morso di un gatto 24 ore dopo



È stato morso da un gatto e muore dopo 24 ore. Questa la brutta vicenda accaduta un uomo di 58 anni cittadino inglese dopo essere tornato da un viaggio da Marocco. La prima ipotesi è che l’animale sia stato affetto da rabbia.



Servizio sanitario inglese lancia l’allarme rabbia:

Il Regno Unito tramite il suo servizio sanitario lanciato l’allarme:

“chiunque sia stato morso, graffiato o leccato da un animale in un paese dove vi sia presente la rabbia, o abbia avuto un contatto diretto con un pipistrello in Inghilterra, dovrebbe agire immediatamente lavando la ferita o il sito di esposizione con abbondante acqua e sapone rivolgersi immediatamente da un medico”.

Che cosa è la rabbia? La rabbia silvestre è una malattia infettiva acuta causata da un virus (lyssavirus) che colpisce il sistema nervoso e, se non tempestivamente trattata, ha esito letale. Chi può colpire? La rabbia colpisce solo i mammiferi: selvatici (soprattutto volpi e tassi, faine, erbivori selvatici) domestici (cani, gatti, furetti, bovini, equini e ovicaprini). La rabbia è una zoonosi, cioè una malattia che dall’animale infetto può essere trasmessa anche all’uomo. Come si trasmette la rabbia? Il virus è presente nella saliva dell’animale malato e può essere trasmesso a tutti gli altri mammiferi – incluso l’uomo – attraverso un morso, un graffio, o il semplice contatto della saliva con le mucose o la cute non integra. Se ciò avviene, bisogna intervenire il più rapidamente possibile per evitare il contagio e, quindi, l’insorgenza della malattia. Non esiste, infatti, una cura per la rabbia. Quali sono i sintomi della rabbia? Un animale affetto da rabbia presenta un evidente cambiamento del comportamento: gli animali selvatici perdono la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo; animali di norma mansueti manifestano fenomeni di aggressività. Gli animali colpiti da malattia possono presentare anche altri sintomi, quali per esempio difficoltà nella deambulazione e paralisi progressiva sino alla morte.

La rabbia è presente in Italia?

Sì. La rabbia, dopo anni, è ricomparsa nel nostro Paese (nel nordest) a seguito dell’evolversi dell’epidemia nei vicini paesi dell’est. Da ottobre 2008 la rabbia è ricomparsa nella Regione Friuli Venezia Giulia (province di Udine, Pordenone e Trieste) e da ottobre 2009 anche nella Regione Veneto (provincia di Belluno) e nella Provincia Autonoma di Trento. Istituzioni e autorità sanitarie sono impegnate su più fronti (sorveglianza, monitoraggio, vaccinazioni obbligatorie per gli animali domestici e vaccinazione orale per gli animali selvatici) per contenere il contagio e per prevenire la diffusione della rabbia nel resto del Paese.

C’è una cura per la rabbia?

Sia per l’uomo che per gli animali non esiste una cura per la rabbia. L’unica regola per evitare di contrarre la malattia è la prevenzione. Per l’uomo la prevenzione si basa sulla vaccinazione pre-esposizione e sul trattamento antirabbico post-esposizione da iniziarsi al più presto dopo il presunto contagio, per esempio in caso di morso da parte di un animale sospetto. La vaccinazione pre-esposizione si applica a chi svolge attività professionali “a rischio specifico” (veterinari, guardie forestali, guardie venatorie, ecc.). Per gli animali domestici, la vaccinazione preventiva è in genere facoltativa, mentre è assolutamente obbligatoria nei comuni a rischio di rabbia silvestre, cioè nei casi in cui la malattia è circolante nella popolazione animale selvatica (volpi).

Come posso proteggere il mio animale dalla rabbia?

La vaccinazione antirabbica pre-contagio è il metodo più efficace per proteggere i nostri animali da compagnia. Rivolgiti al tuo veterinario di fiducia o al servizio veterinario della Azienda sanitaria locale e ricordati di far registrare l’avvenuta vaccinazione sul passaporto o sul libretto sanitario. Ricordati anche che il cane deve essere identificato con microchip e registrato all’anagrafe canina. Quali precauzioni posso seguire per evitare l’esposizione al contagio nelle zone a rischio?

Basta seguire semplici regole di comportamento: evita qualsiasi contatto con animali sconosciuti, anche se si mostrano socievoli conduci il tuo cane sempre al guinzaglio o utilizza per le altre specie l’apposito trasportino e impedisci ai tuoi animali ogni contatto con animali selvatici, soprattutto le volpi. In ogni caso, segnala al tuo veterinario eventuali cambiamenti del comportamento abituale o atteggiamenti insoliti nel tuo cane o gatto non adottare animali selvatici come animali da compagnia. Il tuo contributo è fondamentale: se noti un animale selvatico che si comporta in modo strano, è utile segnalarlo alle autorità locali, ai veterinari delle Aziende sanitarie locali, alla Polizia locale o provinciale, oppure al Corpo forestale se nelle zone interessate dalla rabbia è segnalata la presenza di esche che contengono il vaccino per le volpi, non rimuoverle e non toccarle.



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