Lazio – Milan come vedere diretta Live Tv Streaming Gratis (No Rojadirecta Sky o Dazn Serie A)



Dove e come vedere Lazio – Milan in Streaming Gratis No Rojadirecta

Come sappiamo la bellissima gara, tra Juventus e Torino si giocherà oggi Sabato 4 Luglio 2020. Il big match sarà trasmesso in diretta streaming da Dazn, ma sarà anche visibile in televisione ovviamente nel caso in cui si è in possesso di un modello Smart compatibile con l’App.



In alternativa si potrà collegare anche la televisione ad una PlayStation 4 Oppure ad una Xbox o ancora a dispositivi quali Google Chrome Chromecast o Amazon Fire TV stick. Gli utenti Dazn, quindi che sottoscritto l’abbonamento, potranno guardare la partita anche da dispositivi mobili PC o Netbook tablet, collegandosi alla pagina ufficiale della piattaforma oppure scaricando l’applicazione.

Sono quelli che devono danzare. Fra le linee. Col pallone tra i piedi. Nella ricerca costante di quelle porte nascoste che permettono di infilarsi a sorpresa in casa d’altri. Luis Alberto e Hakan Calhanoglu sono quei danzatori, chiamati a muoversi là dove un’intuizione o una giocata possono fare la differenza.

Lo esigono i loro piedi educati e lo esige soprattutto il numero 10 che portano sulle spalle. Stasera da loro ci si attende un’interpretazione ancora più determinante, perché gli attacchi delle loro squadre sono alle prese con diversi problemi: alla Lazio mancano Immobile e Caicedo, al Milan mancano i minuti nelle gambe di Ibra e Rebic. E allora sarà decisiva la loro abilità negli inserimenti e nel curare i movimenti dei compagni, servendoli nel modo migliore.

La sfida della fantasia. Dolci ricordi Luis Alberto, in particolare, questa sera sarà un uomo felice perché torna sulle zolle più amate, quelle della trequarti. Nel 3-5-1-1 di Inzaghi sarà il giocatore alle spalle di Correa, chiamato a fare da raccordo tra attacco e mediana. Quella mediana in cui è stato collocato per ragion di Stato e che ci ha messo un po’ a metabolizzare. I giocatori intelligenti, però, sanno andare oltre e lui l’ha fatto, calandosi nel ruolo. Lo spagnolo sta disputando un’ottima stagione, certificata dai quattordici assist che lo mettono in cima alla classifica dei suggeritori di tutta la A.

Uno degli irrinunciabili per Inzaghi, che infatti in campionato lo ha schierato sempre titolare senza fargli saltare nemmeno una partita. L’unica assenza è stata contro il Brescia per squalifica e alla ripresa dei lavori dopo la fine del lockdown il problema non si è nemmeno posto: Luis è stato fra i giocatori che hanno reagito meglio alle difficoltà atletiche. Il Milan, tra l’altro, gli evoca pensieri dolci: l’esordio in Serie A – settembre 2016 – infatti è stato proprio contro il Diavolo, e quest’anno il gol vittoria di Correa nella partita di andata a San Siro è nato da un suo assist al compagno che dovrà assistere anche stasera.

Punto fermo Anche Calhanoglu ha già castigato la Lazio, ma con un’altra maglia. Quella del Leverkusen, che nell’agosto 2015 eliminò i biancocelesti ai playoff di Champions: nel 3-0 della sfida di ritorno c’era anche il turco fra i marcatori. Indovinate chi sedeva sulla panchina della Lazio? Ma certo, Stefano Pioli. Che evidentemente non è personaggio rancoroso. Qualche giorno fa ha detto: «Calhanoglu può diventare un top, non solo un ottimo giocatore. E’ un leader sia tecnico che morale».

Al di là della portata (notevole) dell’investitura, è qualcosa che non stupisce più di tanto. Perché Hakan, in un modo o nell’altro, è sempre riuscito a fare breccia nei cuori dei suoi tecnici. Magari ha vissuto qualche periodo in cui si è ritrovato un po’ sperso – più che altro per vicende familiari –, ma in generale è sempre stato un punto fermo. In questa stagione è il quarto della rosa per minutaggio e, come tanti tecnici, anche Pioli ne ha sfruttato l’elasticità tattica: esterno alto nel 4-3-3, trequartista centrale e ora sul centrosinistra. Hakan in questo momento ha gamba e testa giuste. E’ l’ora di danzare.

Sommando i punti di distanza che separano il Milan da Juventus (29) e Lazio (25), viene fuori un numero, 54, superiore ai punti che Romagnoli e compagni hanno oggi in classifica, ovvero 43. A guardare la classifica e i precedenti contro queste due squadre, sia della formazione rossonera che di Stefano Pioli, verrebbe dunque da dire che il pronostico delle prossime due partite del Diavolo sia segnato. Stimolo in più per il Milan e il suo tecnico che, dopo aver sconfitto la settimana scorsa la Roma, prima vittoria in stagione contro un’avversaria che precede i rossoneri in graduatoria, ha ora voglia di un altro scalpo importante. Anche perché il calendario ha giocato uno scherzetto mica male: stasera la seconda in classifica, martedì la prima. Il Milan, dalla sua settima posizione che non può garantirgli ancora la certezza della qualificazione alla prossima Europa League (il Verona è dietro di un solo punto e domani farà visita al Brescia ultimo in classifica), sarà dunque arbitro della corsa scudetto. Dopo il Torino – che martedì ha perso con la Lazio e oggi sfiderà i bianconeri -, tocca ai rossoneri indossare l’abito di guastafeste. All’andata il Milan, da poco passato nella mani di Pioli, perse entrambe le partite: 2-1 a San Siro contro la Lazio (risultato forse stretto per gli uomini di Inzaghi) e 1-0 a Torino, partita che i rossoneri giocarono molto bene, cadendo solamente per una magia di Dybala. Stasera si giocherà all’Olimpico contro una Lazio spuntata: occasione da sfruttare per provare a guadagnare punti importanti per la zona Europa League.

PASSATO CHE RITORNA

Pioli dopo essere ben ripartito dopo la sosta forzata per il Covid l9, ha frenato bruscamente a Ferrara. Contro la Spai si è rivisto un Milan per certi versi molto simile a quello che dal 2013-14 arranca fuori dalle zone nobili della classifica. In tanti campionati si è visto un Milan discontinuo, capace magari di indovinare due-tre gare di fila e poi perdere punti con avversarie di basso rango. Contro la Spai i rossoneri avevano l’opportunità di infilare la terza vittoria consecutiva, agguantare il Napoli al sesto posto (e portarsi a meno tre dalla Roma), scavare un mini solco in classifica sul Verona e soprattutto aumentare la fiducia nei propri mezzi in vista di questo doppio impegno da Everest, senza dimenticare l’appendice sul K2 rappresentato dalla trasferta al San Paolo proprio contro il Napoli di Gattuso domenica 12 luglio. Niente da fare. Adesso però bisogna cancellare la gara di Ferrara – in particolare l’approccio – e provare l’impresa.

SEMPRE PIU’IBRA

Ovviamente ha bisogno di punti il Milan, ma ne ha bisogno anche Pioli stesso. Non per provare a riguadagnare punti per conservare la panchina – lì la scelta da Elliott è già stata fatta con Ralf Rangnick -, ma per togliersi qualche sfizio a livello personale. Anche perché il suo curriculum contro Lazio e Juventus non è di quelli esaltanti. Dopo aver raggiunto proprio i migliori risultati in carriera sulla panchina dei biancocelesti, Pioli da avversario ed ex contro la Lazio ha disputato otto partite da allenatore di Inter, Fiorentina e Milan, vincendo solamente il primo confronto, 3-0 con i nerazzurri il 21 dicembre 2016, e poi raccogliendo 2 pareggi e 5 sconfitte, l’ultima, appunto, il 3 novembre scorso.

Peggiore il ruolino di marcia con la Juventus, mai battuta da allenatore: 20 partite, 5 pareggi e 15 sconfitte (due in finale di Coppa Italia e Supercoppa italiana ai tempi della Lazio. Dopo una striscia di 14 ko consecutivi (l’ultimo nel match d’andata in campionato), sono arrivati i due pareggi amari nella semifinale di Coppa Italia, costati l’eliminazione, due partite nelle quali il Milan avrebbe meritato di più. La Juve per Pioli – che in bianconero da giocatore vinse, da comprimario, uno scudetto, una Coppa dei Campioni, un’Intercontinentale e una Supercoppa europea – rappresenta una sorta di bestia nera a tutti i livelli. Magari per la partita di martedì sera a San Siro il tecnico potrà contare su un Ibrahimovic più vicino al top della condizione: dopo i 31 minuti finali di Ferrara, stasera lo svedese potrebbe già partire dal 1.’ Pioli è tentato ma solo stamani verrà presa la decisione definitiva dopo la rifinitura che si terrà a Mi- lanello prima della partenza per Roma. Di certo lo svedese aumenterà il suo mi- nutaggio per poi puntare a giocare per 90′ contro la Juve.



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