Afghanistan: chi sono i talebani e come si finanziano



Ormai da diversi giorni i talebani Hanno occupato il palazzo presidenziale di Kabul dopo essere avanzati in modo piuttosto fulmineo e soprattutto colpendo tutti con grande stupore. Dopo circa vent’anni, i talebani così tornano al potere e questa volta sembrano essere più agguerriti che mai. Dal Kabul stanno arrivando delle immagini davvero incredibili, gente che disperata cerca in tutti i modi di scappare dal paese che ormai è in mano ai talebani.



I talebani tornano al potere

La scorsa domenica un gruppo radicale islamica pare sia entrato a Kabul senza incontrare però alcuna resistenza. Poco prima il presidente Ashraf Ghani avesse deciso di fuggire in Tajikistan. Sempre nella giornata di domenica, i talebani hanno tenuto la loro prima conferenza stampa presso il palazzo presidenziale e trasmessa da Al Jazeera. Ma chi sono davvero i talebani e soprattutto in molti si sono chiesti in questi giorni come si finanziano.

Chi sono i talebani

Questo gruppo pare si sia formato esattamente nel 1994 nella città di Kandahar in Afghanistan. Il fondatore fu il Mullah Mohammed Omar, il quale pare avesse combattuto tra le fila dei Mujaheddin nella guerra contro i sovietici dal 1978 fino al 1989.La maggior parte di questo gruppo proviene da tribù di etnia pashtun e il nucleo originario era formato da ben 50 studenti che avevano studiato nelle madrasse, le scuole coraniche pakistane.  L’obiettivo pare fosse quello di riportare la pace e soprattutto la sicurezza dopo che i sovietici avevano deciso di ritirarsi. Inoltre, pare che un altro obiettivo fosse quello di instaurare la legge islamica, ovvero la cosiddetta Sharia. Ma come si finanziano i talebani?

Come si finanziano?

Sembrerebbe che l’Afghanistan sia il più grande esportatore di oppio in tutto il mondo e si parla di circa 80% di forniture globali non soltanto di oppio, ma anche di eroina. E’ questo sostanzialmente la maggiore fonte di finanziamento per i talebani.I talebani hanno contato sul commercio di oppio afghano come una delle loro principali fonti di reddito. Una maggiore produzione porta droghe con un prezzo più economico e allettante, e quindi maggiore accessibilità”. Questo quanto dichiarato da Cesar Gudes, ovvero il capo nell’ufficio di Kabul delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine. Secondo quanto riferito ancora dall’UNODC, sembra che in tre degli ultimi quattro si siano registrati tra i più alti livelli di produzione di oppio dell’Afghanistan. Nonostante la pandemia da Covid-19, sembra che la coltivazione del papavero sia aumentata del 37%.



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