Harry e Meghan su Netflix, tutte le bugie sul loro racconto



Eravamo troppo popolari e siamo diventati una minaccia, come mia madre Diana». Sono queste parole, pronunciate dal duca di Sussex in una scena della docuserie Harry & Meghan su Netflix, a svelare le ragioni del divorzio della coppia dalla famiglia reale, annunciato nel gennaio 2020.



Questa, almeno, è la loro versione: nel documentario in sei episodi diretto da Liz Garbus, ormai disponibile integralmente, la coppia ha scelto di raccontare, tra le altre cose, la sofferenza di Meghan per gli attacchi razzisti subiti da parte della stampa inglese, i giorni successivi all’addio, con la fuga a Vancouver prima e a Los Angeles poi, il dolore del principe causato dai «tradimenti» del padre Carlo e del fratello William per ottenere maggiore visibilità sui media. E, ovviamente, la voglia dei Sussex di liberarsi dal giogo monarchico.

Non viene mai citata, invece, la regina consorte Camilla: un modo, dicono i bene informati, per posticipare le rivelazioni di Harry sulla matrigna all’uscita della sua autobiografia, il 10 gennaio. Molte cose però, tra le tante bombe sganciate in sei ore di documentario, non tornano. E, pur senza smentite ufficiali da parte di Buckingham Palace, diverse bugie e omissioni sono già state smascherate. Ecco le più plateali. Harry e i finti paparazzi.

Nel documentario vengono mostrati video di Harry e Meghan bersagliati dai fotografi. Peccato che alcuni siano totalmente decontestualizzati. Il Sun ha rivelato che una foto usata per avallare la tesi che i Sussex fossero perseguitati dai media, in cui si vedono decine di fotografi pronti a scattare, risale alla prima del film Harry Potter a Londra, non a un’imboscata ai duchi; il Daily Mail ha inoltre raccontato come molti scatti del principe inseguito dai paparazzi usati nella serie fossero in realtà concordati con i giornali. Spunta la nipote Ashleigh.

Figlia di Samantha Markle, sorellastra e detrattrice sin dalla prima ora di Meghan, Ashleigh Hale compare nella serie per raccontare il bel rapporto con la zia e il dispiacere per non essere stata invitata alle sue nozze nel 2018. Ai tempi la famiglia Markle era nel pieno dello scandalo per le foto vendute ai giornali da Thomas, padre della sposa. «Mi hanno impedito di invitarla per evitare ulteriore clamore», ha detto la duchessa. Accusa smentita in via ufficiosa da Palazzo, che ha detto di non aver mai imposto nulla a Meghan.

Quel primo marito “scomparso”. Che fine ha fatto il produttore Trevor Engelson, ex marito di Meghan? Legato alla duchessa per sei anni, prima delle nozze in Giamaica nel 2011, non viene mai citato nella serie. Il divorzio è avvenuto nel 2013 per «distanze inconciliabili»: Markle lavorava sul set della serie Suits a Toronto, lui in California. Gli ex amici della duchessa hanno dato a Meghan dell’ingrata, considerato l’impatto che Engelson ha avuto sulla sua allora nascente carriera di attrice.

Il training da duchessa. Nella docuserie, Meghan ribadisce più volte di non aver ricevuto un’adeguata preparazione all’inizio della sua avventura nella famiglia reale, arrivando a mimare la bizzarra riverenza fatta alla regina Elisabetta durante il loro primo incontro. Ex membri dello staff fanno sapere che la duchessa è invece stata molto seguita, proprio in virtù della sua estraneità alla corte, sin dal suo arrivo a Londra, nel 2017. Jason Knauf, il traditore.

Knauf è stato responsabile della comunicazione di William e Kate quando erano duchi di Cambridge e, dal 2018, anche dei duchi di Sussex. Nel film Netflix egli viene accusato di aver fatto il doppiogioco a favore dei primi, proponendosi come testimone contro la duchessa nella causa intentata da Meghan al Mail on Sunday, reo anche di aver pubblicato illegalmente una lettera privata inviata a suo padre. «Jason è stato manovrato da William per denigrarci», hanno detto i Sussex.

Un portavoce di Knauf, che lavora ancora per i principi del Galles, ha ribadito di non aver mai ricevuto ordini dall’alto in tal senso.L’epilogo di Sandringham. In uno degli ultimi episodi, Harry si addentra nel tormentato racconto dei giorni successivi all’addio reale, svelando i retroscena di una riunione a Sandringham al cospetto della regina, del padre e del fratello. «Sentire William urlarmi contro è stato terribile», ha detto il duca, «e ancor di più ascoltare le bugie di mio padre, mentre mia nonna restava in silenzio». Difficile che arrivi un contraddittorio ufficiale su quanto accaduto a porte chiuse, ma che la regina, all’epoca quasi al settantesimo anno di regno, sia rimasta in silenzio, non pare plausibile.



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