Filippo Turetta racconta di aver avuto un black out quando si è reso conto che Giulia voleva terminare la loro relazione



Un interrogatorio durato nove ore ha portato alla luce dettagli scioccanti sull’omicidio di Giulia Cecchettin, con Filippo Turetta che ha fornito una testimonianza angosciante sulla tragica serata.



Durante l’interrogatorio, Turetta ha oscillato tra emozioni e fatti, alternando pause e lacrime a momenti di confessione articolata. Ha descritto in dettaglio la serata passata insieme, iniziata in un centro commerciale e culminata in un atto terribile. “L’ho accoltellata e l’ho vista morire”, ha ammesso.

L’aggressione fatale è avvenuta nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo, con il colpo mortale probabilmente inferto nel parcheggio di Fossò. Dopo aver commesso il crimine, Turetta ha compiuto un viaggio di 170 chilometri per nascondere il corpo di Giulia al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Ha quindi intrapreso una fuga attraverso tre stati, prima di essere arrestato dalla polizia tedesca.

Nel corso dell’interrogatorio, Turetta ha manifestato un profondo rimorso e ha dichiarato di essere “affranto, dispiaciuto per la tragedia” e pronto ad “affrontare le responsabilità” per i suoi terribili atti.

Mentre gli investigatori cercano di ricostruire gli eventi esatti di quella notte fatale, l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin è stata condotta a Padova. Nel tentativo di spiegare il suo stato mentale, Turetta ha affermato di aver avuto un black out quando ha capito che Giulia Cecchettin voleva terminare la loro relazione. Nonostante i dettagli forniti durante l’interrogatorio, permangono alcune incongruenze e momenti di “non ricordo” che richiederanno ulteriori approfondimenti.



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