Giulia Cecchettin, la sorella: “Assassini dentro casa e lo Stato è complice Non starò più a guardare”



Elena Cecchettin, una giovane di 24 anni, ha affrontato una tragedia che ha sconvolto la sua vita in modo irreparabile: la perdita di sua sorella Giulia, vittima di un femminicidio orribile. Oggi, Elena sta usando la sua voce per combattere contro la violenza di genere e sensibilizzare il pubblico sulla prevenzione di tali tragiche perdite.



La Lotta su Instagram

Con una seguace di oltre 100.000 persone su Instagram, Elena condivide il suo dolore e la sua determinazione nel cercare giustizia per Giulia. La sua missione è chiara: incoraggiare una denuncia collettiva contro la violenza sulle donne e promuovere l’importanza dell’educazione e della prevenzione.

Una Persona Straordinaria: Giulia Cecchettin

Elena parla di sua sorella Giulia come di una persona straordinaria, una fonte di gioia per tutti quelli che la conoscevano. Le ricorda con affetto, raccontando delle passeggiate serali in paese durante le estati, quando guardavano le stelle insieme sull’altalena. Ma queste preziose memorie sono state strappate via dalla tragedia.

Il Fermo Desiderio di Laurea

Elena rivela che Giulia aveva un forte desiderio di laurearsi insieme a Filippo, il suo ex fidanzato. Questo desiderio è diventato una specie di segnale di morse tra i due. Ma il sogno di Giulia non si è mai avverato, e il dolore di Elena è palpabile quando pensa a tutto ciò che le è stato tolto.

La Lotta per una Cultura di Rispetto

Elena sottolinea l’importanza di essere consapevoli dei segnali di una relazione tossica e di parlarne apertamente. La sua testimonianza è un appello a tutte le donne affinché prestino attenzione alla qualità delle relazioni e si tutelino in caso di pericolo.

Educare alla Prevenzione

Per Elena, l’educazione è fondamentale. Sia a livello scolastico che familiare, dobbiamo insegnare che è normale essere deboli, tristi o arrabbiati e che la libertà di uscire da una relazione deve essere sempre rispettata.

L’Appello allo Stato

Elena critica lo Stato per non fare abbastanza nella prevenzione della violenza di genere. Chiede una maggiore finanziamento per i percorsi educativi e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. È necessaria una condanna più ferma degli episodi di violenza e un impegno deciso per rendere le donne più sicure.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *