Il padre di Turetta interrompe il silenzio dicendo che Filippo è solo un bambino e che aveva un coltello per spaventarla, ma che probabilmente è stato solo un impulso momentaneo



La tragica vicenda che ha coinvolto Filippo Turetta ha scosso profondamente l’opinione pubblica, ma le parole di suo padre, Nicola Turetta, offrono una prospettiva straziante sulla tragedia.



Nicola Turetta è ancora in uno stato di sconvolgimento e confusione per l’orrore che suo figlio ha perpetrato. Ciò che aveva sempre considerato un figlio perfetto, un bravo ragazzo, ha compiuto un gesto indicibile. Nonostante il momento di estrema difficoltà, Nicola Turetta ha accettato di rispondere alle domande della trasmissione “Chi l’ha visto?” per condividere il suo dolore e cercare di capire cosa abbia spinto Filippo a commettere un atroce omicidio.

“Un Ragazzo Bambino”

Nicola Turetta ha descritto suo figlio come un “ragazzo bambino”, sottolineando le fragilità che i giovani uomini affrontano oggi. Ha sollevato l’importante tema delle sfide emotive che i giovani devono affrontare e come spesso sembrano crollare o agire in modi estremamente violenti quando si trovano di fronte a situazioni difficili.

Le Domande Senza Risposta

Riguardo al rapporto tra Filippo e Giulia, Nicola Turetta ha ammesso di non aver mai notato segni di possessività. Ha rivelato che Giulia sembrava tranquilla quando usciva con Filippo e che fino a quel momento non era mai stata oggetto di violenza. L’incapacità di comprendere cosa sia potuto accadere continua a tormentare Nicola Turetta. Ha sottolineato che è fondamentale esplorare il campo della psicologia per cercare di capire come aiutare i giovani a gestire le proprie emozioni quando affrontano situazioni difficili.

Un Appello per la Compassione

Infine, Nicola Turetta ha condiviso il suo dolore per il fatto che suo figlio sia stato definito un “mostro”. Ha sottolineato che, nonostante la gravità dell’omicidio, è importante considerare il contesto. Filippo ha ucciso la persona a cui era profondamente legato, la persona che amava. Questo aspetto tragico della vicenda dovrebbe essere considerato quando si affronta la situazione. Nicola Turetta ha concluso sottolineando la fragilità dei giovani e la necessità di affrontare queste sfide in modo compassionevole e comprensivo.



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