Salt Bae, il lusso «è tutto finto». Gli ex dipendenti: «Mance rubate e cibo scadente: ecco la verità»



Salt Bae, l’imprenditore turco di successo conosciuto anche come Nusret Gökçe, sembra avere tutto: soldi, successo, fama e un impero culinario che si espande in tutto il mondo. Ma, come in molte storie di successo, c’è un lato oscuro.



Gli ex dipendenti e manager dei suoi ristoranti raccontano di un ambiente di lavoro tossico e poco adatto agli standard della società moderna. L’immagine di lusso ostentato e eccentrico che Nusret proietta sui social nasconde invece situazioni di sfruttamento, discriminazione e violazioni dei diritti dei lavoratori.

Le storie di chi ha lavorato con Nusret raccontano di accuse di furto di stipendio, discriminazioni, licenziamenti imprevedibili, favoritismi e poca attenzione alla sicurezza sul lavoro.

Diversi ex dipendenti hanno anche parlato del clima di terrore che regnava sul posto di lavoro, soprattutto per le donne che non venivano rispettate e spesso costrette ad indossare abiti inappropriati.

Ma non solo: gli ex dipendenti svelano che anche il lusso nelle attrezzature e negli accessori usati nei ristoranti è solo finto, con tovaglioli e bicchieri economici e uniformi in poliestere di scarsa qualità. Insomma, l’immagine stravagante e ricca che Salt Bae proietta online e nel suo business nasconde una realtà molto differente.

È importante sapere ciò che c’è dietro il glitter e il glamour del successo quando si sceglie di frequentare un ristorante o un’impresa. È necessario chiedere maggiori garanzie per i diritti dei lavoratori e la tutela dei consumatori. In un mondo in cui l’apparenza spesso prevale sulle reali necessità, è fondamentale guardare oltre il velo e scegliere con coscienza.



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