Serena Mollicone, il consulente della difesa Mottola: ”non ci sono evidenze che dimostrino un urto della giovane contro la porta”



Serena Mollicone: La Ricostruzione del Consulente

Nel corso della quarta udienza del processo d’appello per l’omicidio di Serena Mollicone, che si è svolta davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, il consulente della difesa della famiglia Mottola, Giorgio Bolino, ha presentato una ricostruzione sorprendente. Secondo Bolino, Serena Mollicone non avrebbe urtato contro la porta della caserma, una tesi fondamentale nel contesto dell’indagine.



La Smentita dell’Urto

Il consulente della difesa ha sottolineato che non ci sono evidenze che dimostrino un urto della giovane contro la porta. Ha dichiarato: “Serena non ha urtato contro un corpo piatto. Se la ragazza avesse urtato contro la porta avremmo trovato lesioni cutanee e alla mandibola. Inoltre, le tre fratture che aveva erano composte, e invece se si fosse scontrata con la porta, la frattura sarebbe stata scomposta.”

Questa affermazione getta un’ombra di dubbio sulla teoria dell’urto contro la porta della caserma, un elemento centrale nel caso.

Assenza di Segni di Colluttazione

Il consulente della difesa ha continuato a mettere in discussione la versione dei fatti presentata dall’accusa. Ha sottolineato che sul corpo di Serena Mollicone non sono stati riscontrati segni di colluttazione e neppure segni di “afferramento o sollevamento”.

Queste osservazioni sono cruciali per la difesa dei membri della famiglia Mottola e dei carabinieri coinvolti nell’indagine.

Il Contesto del Processo

Ricordiamo che per la morte della giovane Serena Mollicone sono imputati Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il figlio Marco e la moglie Anna Maria. Insieme alla famiglia Mottola, tra gli imputati, ci sono anche i carabinieri Francesco Suprano (che risponde di favoreggiamento) e Vincenzo Quatrale, quest’ultimo accusato di istigazione al suicidio di Santino Tuzi, che morì suicida poco dopo aver fornito importanti dettagli agli investigatori.

Va notato che nel luglio del 2022, il tribunale di Cassino aveva assolto i cinque imputati. Tuttavia, il processo di appello potrebbe portare a nuovi sviluppi, con la testimonianza del consulente della difesa che mette in discussione uno degli elementi chiave del caso: l’urto contro la porta della caserma. Resta da vedere come questa nuova versione dei fatti influenzerà il procedimento in corso.



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