Vanessa Ballan: “L’omicidio è stato organizzato con cura”. La fuga era stata pianificata, la nuova Sim e il passaporto rinnovato



CHRONIST.IT
 
Lo scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare: “Il killer ha aspettato che lei fosse sola in casa”

Il Gip Carlo Colombo ha confermato che l’omicidio di Vanessa Ballan è stato premeditato e pianificato con una lucida ferocia. Si tratta di un grave crimine che ha scosso l’opinione pubblica e ha portato all’arresto di Bunjar Fandaj, un imprenditore di 41 anni accusato dell’omicidio della giovane donna incinta, avvenuto la mattina del 19 dicembre.



La Conferma del Gip

Secondo quanto riportato dal Gip Carlo Colombo nell’ordinanza di custodia cautelare, non si tratta di un raptus momentaneo, ma di un omicidio pianificato nei minimi dettagli. Il Gip ha dichiarato che Fandaj ha aspettato pazientemente che Vanessa Ballan fosse sola in casa prima di compiere il suo atroce gesto. Queste parole confermano la gravità del crimine e la freddezza con cui è stato commesso.

Gelosia e Possessività

Il Gip ha anche evidenziato che Bunjar Fandaj aveva iniziato a manifestare segni di gelosia e possessività verso Vanessa. Pretendeva che lei lo tenesse costantemente aggiornato sui suoi spostamenti e inviava messaggi minacciosi. Questi comportamenti avevano già innescato allarmi sulla pericolosità dell’uomo.

Dettagli sulla Pianificazione

Il Gip ha ulteriormente sottolineato che l’omicidio è stato pianificato con estrema cura. Fandaj ha scelto il momento giusto, quando Vanessa era sola in casa e non si aspettava il suo arrivo. Ha aggirato le telecamere di sicurezza che riprendevano l’ingresso e ha predisposto gli strumenti necessari per commettere il delitto. L’attivazione di una nuova scheda SIM diversa da quella nota agli inquirenti nei giorni precedenti e il recente rinnovo del passaporto sono stati ulteriori elementi che hanno denotato la pianificazione del crimine, forse già nei giorni o nei mesi precedenti.

Messaggi Minacciosi

I messaggi minacciosi inviati da Fandaj a Vanessa, come “Ti rovino la vita, mi dispiace per tuo figlio, vammi a fare denuncia,” sono stati chiari indicatori della sua ossessione e dei suoi comportamenti violenti. Anche un messaggio lasciato su un foglio di carta A4 nel furgone intestato alla sua ditta, in cui esprimeva il desiderio di tornare come prima insieme a Vanessa, è stato considerato come una prova dell’ossessione dell’uomo.

Queste testimonianze evidenziano la pericolosità di Bunjar Fandaj e il terribile atto che ha commesso. Il caso di Vanessa Ballan rimane un tragico esempio delle conseguenze tragiche della violenza domestica e della necessità di proteggere le vittime da individui pericolosi come lui.



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