Poliziotto aggredito senza ragione in centro città Un agente di polizia sessantenne è stato vittima di un’aggressione infondata accaduta in pieno centro a Lecce. Il giovane aggressore, un senegalese di ventisette anni noto alle forze dell’ordine, ha attaccato l’agente motivato solo dall’uniforme. I
eri sera, nel cuore leccese, per l’esattezza in via XXV Luglio, un poliziotto sesseantenne in divisa è stato avvicinato da un uomo, originario del Senegal, di ventisette anni. Come riferito dallo SIULP, l’aggressione sarebbe avvenuta infondatamente, motivata solo dal fatto che l’uomo indossava un’uniforme. Dinamica dell’attacco Il ventisettenne avrebbe in principio iniziato a lanciare improperi nei confronti del poliziotto, per poi passare all’azione in imminenza.
In seguito, l’aggressore ha cercato di strangolare il poliziotto, dapprima con le mani nude e successivamente piazza utilizzando la catena indossata dal vigile. Tuttavia, il poliziotto ha reagito all’aggressione e ha sopinto l’uomo fermandolo fino all’arrivo dei rinforzi. Intervento e arresto. Una pattuglia del reparto Volanti è giunta sul luogo in manifesta prontezza e ha potuto procedere con la denuncia.
Il 27enne è stato accusato di tentato omicidio. Condizioni del poliziotto e precedenti del rapinatore Il poliziotto accintonato ha riportato ferite che i medici hanno giudicato guaribili in dieci giorni. Se non gravi, l’accaduto desta preoccupazione nella quotidianità delle forze dell’ordine. Il 27enne non era nuovo a comportamenti da fuorilegge. Il senegalese era stato allontanato ripetutamente dai locali della Questura a Lecce per minacce e insulti alla gente.
Questo passato porta a chiedersi se e come le autorità gestiscano potenziali predatori e pericoli però, e come proteggere tali situazioni. Reazioni e preoccupazioni. Mentre la difesa sindacale è costretta ad esprimere la propria “preoccupazione per una vera e propria scia di aggressioni”, occorre ricordare che già settimana scorsa la polizia è dovuta intervenire per la minaccia di un individuo, armato di ascia, in Via Bacchiglione a Padova.
Questi due casi ravvicinati hanno nuovamente attivato la discussione sulla sicurezza degli operatori ma anche sulla dotazione di strumenti per proteggere chi quotidianamente si espone all’aggressione indossando un’uniforme da lavoro. Conclusione. L’attacco al poliziotto di ieri rappresenta un campanello di allarme per le autorità e la società civile. Mentre ci si aspetta maggiori informazioni sull’inchiesta e il processo al 27enne, sarà necessario portare sulla scrivania il tema dell’aggressione verso chi indossa un’uniforme e infine, mettere in azione strategie per impedire l’uso dell’irragionevole perversione.
Add comment