Autista picchiato brutalmente dai bulli per noia: «Da 27 anni guido, mai avuto problemi. Ora ho paura di tornare al lavoro»



Dopo 27 anni di servizio, un autista veneziano si trova ad affrontare un’esperienza traumatica. Un gruppo di giovani lo ha aggredito senza motivo, lasciandolo con ferite fisiche ed emotive.



“Non avevo mai vissuto nulla del genere in quasi trent’anni di servizio. Ora ho paura di tornare al lavoro”, racconta M.R., autista dei mezzi Actv, con una voce segnata dall’angoscia. Domenica scorsa, pochi minuti dopo l’inizio del turno mattutino, è stato assalito da una decina di giovani che, senza alcun motivo apparente, lo hanno insultato e preso a pugni, mandandolo in ospedale.

La dinamica

“Avevo appena iniziato il turno alle 4:30 del mattino – spiega M.R. – guidavo la linea 5 che parte da Noale alle 4:40 e arriva a Venezia alle 5:00. All’inizio del percorso, vicino all’ospedale di Noale, sono saliti una decina di ragazzi, probabilmente di ritorno dalla discoteca. Erano aggressivi fin dall’inizio; io non ho fatto nulla per provocarli, forse avevano bevuto o volevano solo fare casino. Hanno iniziato a insultarmi, accusandomi di filmarli; ma io stavo solo guidando. Sono rimasto calmo, non ho risposto e ho continuato a guidare”.

Nonostante l’autista non reagisca alle provocazioni, la situazione degenera rapidamente. “Oltre ai ragazzi c’erano altre cinque persone circa sull’autobus. Alcuni hanno cercato di fermarli e hanno filmato l’aggressione, ma non è servito. Hanno sfondato la porta di vetro che separa la mia postazione dal resto del mezzo e mi hanno colpito al volto. In tutto questo io stavo guidando, quindi avrei potuto perdere il controllo del veicolo, mettendo a rischio tutti i passeggeri”.

“Ho visto tutto nero”

Nonostante le botte, M.R. riesce a mantenere il controllo dell’autobus, fermarsi e chiedere aiuto. “Ho visto tutto nero per qualche secondo, ma sono riuscito a fermare l’autobus e far scendere tutti. I ragazzi sono usciti e sono subito saliti su un’auto che li aspettava poco distante; il tutto è avvenuto in poche centinaia di metri, l’aggressione è stata rapida, improvvisa e violenta. Non ricordo tutto chiaramente, la memoria è annebbiata per le botte – continua M.R. – sembrava quasi un piano organizzato, avevano anche l’auto pronta. Non riesco a capire il motivo di tanta violenza, forse era solo per concludere la nottata”.

Baby gang

I carabinieri di Scorzé sono intervenuti rapidamente, ascoltando le testimonianze dell’autista e degli altri passeggeri, e chiamando un’ambulanza. M.R. ha ricevuto otto giorni di prognosi per le lesioni al volto, ma le ferite più profonde sono quelle emotive. “Bruciano di più le ferite dentro – continua – non è la prima volta che mi capitano passeggeri problematici, succede spesso anche ad altri colleghi. Qui a Noale abbiamo un problema di baby gang”.

Ma definirli “baby gang” è riduttivo: secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, si tratterebbe di ventenni. Le indagini sono in corso e ora M.R. spera che “questi individui vengano identificati e sottoposti a un percorso di recupero. Le forze dell’ordine devono prendere sul serio questi episodi e la giustizia deve essere severa. Noi lavoratori meritiamo di svolgere il nostro lavoro senza la paura di essere aggrediti”.



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