Gianni Togni: “Decenni fa eravamo liberi nella musica, oggi i giovani hanno vincoli sulle canzoni da fare”



Gianni Togni ha raggiunto un successo inaspettato con il suo singolo “Luna” nel 1980, un trionfo che ha sorpreso anche lui stesso, nonostante fosse già un noto supporter nei concerti dei Pooh e avesse trascorso anni cercando di farsi un nome nel mondo della musica. Togni, all’epoca uno studente universitario di 24 anni, ha continuato a rilasciare hit, partecipando a tournée internazionali e fondando la sua etichetta discografica, dedicata alla scoperta e alla produzione di giovani talenti.



Il suo ultimo album, “Edizione straordinaria”, è una raccolta di inediti disponibile in vinile. Questo progetto non mira alle classifiche, riflettendo la visione di Togni secondo cui “l’arte non è una gara“. La libertà che percepiva negli anni ’80 è ancora oggi la forza trainante della sua musica.

Il primo singolo dell’album, “Parole in libertà”, esplora i vantaggi di una lunga carriera nell’industria musicale, permettendo a Togni di esprimersi con maggiore maturità e consapevolezza rispetto al passato. Nonostante la frequenza con cui produce nuovi lavori sia diminuita, l’impegno e l’attenzione verso la sua arte sono aumentati.

A differenza di molti suoi colleghi che preferiscono pubblicare raccolte dei loro successi, Togni sceglie di sfidare il successo passato con nuovi brani, vedendo l’arte come un campo privo di rischi, dove le uniche conseguenze sono personali e creative. L’album racconta storie vere, spesso trascurate dai media mainstream, come quella di una giovane spagnola che ha scelto un percorso di vita indipendente e avventuroso, o quella di una donna anziana che ritrova l’amore in una casa di riposo in Francia.

Togni ricorda con affetto i suoi inizi al Folkstudio di Roma, un luogo emblematico degli anni ’70, dove ascoltava e si esibiva. L’ambiente era caratterizzato da un genuino scambio di idee e musica, un netto contrasto con la tendenza odierna a parlare piuttosto che ascoltare.

Dopo il clamoroso successo di “Luna”, la vita di Togni è cambiata radicalmente. Le esigenze di tour e promozioni lo hanno portato a viaggiare incessantemente, una routine che alla fine ha scelto di abbandonare per preservare la sua quotidianità e autenticità come artista. Nonostante le opportunità internazionali, ha rifiutato di perdere il proprio equilibrio personale per il successo.

Riguardo alla competizione nel settore musicale, Togni sottolinea la mancanza di rivalità personale, considerando la sua musica un’espressione personale piuttosto che una competizione. Ha apprezzato i tributi come il remix di “Giulia” degli Eiffel 65, vedendo in essi un omaggio alla longevità e alla risonanza delle sue opere.

In un’era in cui l’originalità è rara, Togni ammira artisti che riescono a mantenere una voce unica nel panorama musicale. Pur avendo ricevuto inviti a partecipare a Sanremo, ha sempre preferito evitare competizioni artistiche, una scelta che riflette la sua filosofia che l’arte non dovrebbe essere soggetta a gare.

Gianni Togni, con la sua carriera che attraversa decenni di cambiamenti nel mondo della musica, continua a essere un faro di integrità artistica e un esempio di come l’autenticità possa trionfare sulle convenzioni commerciali.



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