Giulia Salemi e la lotta contro il senso di inadeguatezza: “Ho lavorato tanto per farmi accettare”



La modella e volto televisivo Giulia Salemi ha rivelato di aver lottato contro il senso di inadeguatezza per dieci anni. Oltrepassando gli standard, Salemi racconta di aver lavorato duramente per farsi accettare, soprattutto in una città come Milano.



Giulia Salemi ha sempre sentito una forte pressione nel suo lavoro tra televisione e internet, un settore che ha scelto di intraprendere con determinazione. Tuttavia, non è stato facile: “È brutto quando qualcuno ti offende e dice ‘sei una scappata di casa’. Voglio dimostrare agli altri che sono molto di più”, ha dichiarato al Corriere della Sera.

Il titolo del suo podcast, ‘Non lo faccio per moda’, nasce proprio da un’accusa frequente: “Milano ti costringe a fare un patto con il diavolo: per essere accettata devi conformarti al sistema moda e spettacolo. Devi essere sempre carina, curata, con la battuta pronta. Una maschera. Ma io sono cresciuta dicendo ciò che penso. Sono vera. Oggi dico ‘sono così, mi accetto’. Se agli altri non va bene, è lo stesso.”

Sacrifici e sfide

Giulia Salemi ha raccontato dei numerosi sacrifici che ha affrontato per arrivare dove è oggi. “Sono venuta a Milano per cercare lavoro. I soldi erano pochi, facevo provini uno dopo l’altro, lavoravo come promoter nei centri commerciali e hostess agli eventi. Una volta ho fatto l’ombrellina e mi sentivo in imbarazzo: le altre ragazze erano bellissime. All’inizio non lavoravo molto come modella, ero troppo piatta per essere una modella classica e non abbastanza alta né magra.”

Un episodio particolarmente significativo riguarda il monociglio che ha avuto fino a 18 anni: “Quando l’ho tolto, mia mamma – che ha vissuto la cosa come un’offesa alla tradizione iraniana – voleva buttarmi fuori di casa.”

Giulia Salemi ha anche parlato della sua relazione con Pierpaolo Pretelli: “La crisi? L’abbiamo superata insieme.”

“Ho cambiato molte case a Milano. Uscita dal primo Grande Fratello, abitavo in un monolocale in viale Jenner, una zona difficile nel 2018. Pochi metri al piano rialzato, con un affaccio caotico sulla strada. La mia coinquilina era mia cugina giunta dall’Iran. Quando mi sono fidanzata, ho cambiato di nuovo casa. Oggi vivo in una zona residenziale.”

Un episodio che l’ha segnata particolarmente riguarda la sicurezza: “Anni fa, in zona Dateo, un uomo ha iniziato a seguirmi con una catena. Sentivo i suoi passi dietro di me. Ho simulato una telefonata, parlando ad alta voce e fingendo che qualcuno mi aspettasse. Fortunatamente, sono riuscita a raggiungere il portone di casa. Ora esco sempre accompagnata.”

Gli studi abbandonati

Salemi ha spiegato le sue difficoltà a relazionarsi agli eventi pubblici: “Andavo agli eventi e non avevo mai l’argomento giusto. E dire che ho studiato. Mi sono diplomata in Scienze sociali alle superiori e ho studiato Economia a Piacenza. In marketing ho preso 29, in Diritto pubblico 27, ma matematica non riuscivo a superarla e ho mollato. Non ricordo nulla delle materie d’esame. Simona Ventura, con cui ho lavorato, mi ha consigliato di leggere almeno due quotidiani ogni mattina. Anche Alfonso Signorini: ‘informati’. Lo faccio. Sul telefono ho le app dei giornali, tutte le notifiche attive. Il mio obiettivo è leggere un libro al mese.”

Un percorso fatto di ostacoli e determinazione

Il viaggio di Giulia Salemi è una testimonianza di perseveranza e resilienza. Affrontare insicurezze personali e professionali, riuscendo a superare le difficoltà e a trovare il proprio posto nel mondo dello spettacolo, è un esempio di come determinazione e autenticità possano portare al successo. La sua storia continua a ispirare molte persone, dimostrando che, nonostante le sfide, è possibile raggiungere i propri obiettivi mantenendo la propria identità.



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