Controcopertina

Lo spot di Amica Chips con le suore provoca indignazione: appelli per una sospensione immediata



Una nuova campagna pubblicitaria di Amica Chips ha scatenato il dibattito per la rappresentazione di suore e snack in uno scenario sacro, sollevando questioni di rispetto e sensibilità religiosa.



La recente iniziativa pubblicitaria di Amica Chips, noto brand nel settore degli snack, ha acceso le polemiche all’interno della comunità cattolica a causa di uno spot considerato controverso per il suo contenuto. L’Associazione Italiana per l’Autodisciplina della Pubblicità (Aiart) ha sollevato obiezioni, chiedendo che lo spot venga ritirato immediatamente, etichettandolo come blasfemo e lesivo dei sentimenti dei fedeli.

Contenuto dello spot e reazioni

Nello specifico, lo spot della durata di trenta secondi, presenta una scena ambientata in un monastero dove un gruppo di novizie appare in procinto di partecipare al rito della comunione. Contrariamente alle aspettative, una delle suore distribuisce patatine al posto dell’ostia consacrata, generando un misto di sorpresa e incredulità tra le presenti. Questa rappresentazione è stata subito tacciata di blasfemia da più parti per aver ridotto a mero intrattenimento un momento di profonda spiritualità per i credenti.

Critiche e richiesta di Sospensione

La reazione non si è fatta attendere. Giovanni Baggio, presidente dell’Associazione di Telespettatori Cattolici, ha espresso un giudizio severo sull’iniziativa pubblicitaria, descrivendola come “penosa” e accusando Amica Chips di cercare visibilità mediatica attraverso la provocazione blasfema. La ferma richiesta di sospensione dello spot mira a salvaguardare la dignità del rito religioso e a prevenire ulteriori polemiche, enfatizzando la necessità di una maggiore considerazione per i valori e la sensibilità religiosa degli spettatori.

La vicenda solleva questioni importanti sull’equilibrio tra libertà creativa e rispetto delle convinzioni religiose. In un contesto sempre più globalizzato e multiculturalmente variegato, il dibattito intorno a questa pubblicità evidenzia la crescente esigenza di sensibilità e attenzione nell’elaborazione di messaggi pubblicitari, soprattutto quando questi toccano tematiche delicate come la fede e le pratiche religiose.

Mentre Amica Chips e le parti coinvolte riflettono sulle prossime mosse, la comunità resta in attesa di vedere come questa controversia influenzerà le future strategie pubblicitarie, non solo dell’azienda in questione ma dell’intero settore, nel delicato equilibrio tra espressione creativa e rispetto dei valori e delle credenze di tutti.



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