Bianca e Nick Bowser, genitori transgender, crescono due figli concepiti naturalmente. La loro storia sfida le convenzioni familiari tradizionali e solleva questioni sull’identità di genere nella genitorialità.
Bianca e Nick Bowser di Louisville, Kentucky, sembrano una famiglia come tante altre. Hanno due figli piccoli, Kai di 3 anni e Pax di 17 mesi, e conducono una vita apparentemente ordinaria. Tuttavia, la loro storia familiare è tutt’altro che convenzionale.Bianca, 32 anni, è nata biologicamente maschio con il nome di Jason, mentre Nick, 27 anni, è nato femmina con il nome di Nicole. Entrambi hanno intrapreso un percorso di transizione di genere prima di incontrarsi e innamorarsi.
Nonostante la loro identità di genere, i Bowser hanno mantenuto i loro organi riproduttivi originali, permettendo loro di concepire i figli in modo naturale. Nick, che si identifica come uomo, ha portato avanti entrambe le gravidanze e ha partorito i bambini tramite cesareo.”I quasi 20 mesi totali della mia vita [quando hanno avuto entrambi i bambini] sono stati probabilmente il periodo più buio della mia intera vita“, ha confessato Nick a ABC News. “Il mio cervello mi diceva che ero una persona… Il mio corpo sembrava una persona completamente diversa. Era una lotta quotidiana tra mente e corpo. Non volevo uscire di casa.”
Crescere i figli come “mamma” e “papà”
I Bowser hanno deciso di crescere i loro figli come una coppia tradizionale di genitori, con Bianca nel ruolo di madre e Nick in quello di padre. “I nostri figli non ci vedono come persone transgender“, ha spiegato Nick. “Siamo mamma e papà.”La coppia è consapevole che un giorno dovranno spiegare ai loro figli la verità sulla loro identità di genere e su come sono stati concepiti. “Diremo loro che a volte gli uomini hanno bambini e a volte le mamme non possono avere bambini“, ha detto Nick. “Stiamo dicendo loro la verità, e penso che questa sia la cosa più importante, in un modo che possano capire.”
Le sfide della genitorialità transgender
La storia dei Bowser solleva importanti questioni sulla genitorialità transgender e su come la società definisce i ruoli di madre e padre. Organizzazioni come la Midwives Alliance of North America hanno iniziato a utilizzare termini più inclusivi come “genitore in gravidanza” e “genitore che partorisce” per accogliere le diverse esperienze delle famiglie transgender.Tuttavia, questo cambiamento non è privo di controversie. Alcuni attivisti femministi radicali, come Sheila Jeffreys, hanno espresso preoccupazione per quello che vedono come una negazione della realtà biologica e un distacco dalla natura e dal corpo.
I Bowser sono consapevoli delle sfide che li attendono, soprattutto quando i loro figli cresceranno e inizieranno a fare domande sulla loro famiglia. “Vorrei pensare che la società nel suo complesso, entro il momento in cui Kai sarà in terza o quarta elementare, sarà cambiata“, ha detto Bianca. “È cambiata rispetto a 15 anni fa, perché non dovrebbe cambiare nei prossimi tre o quattro anni?“La coppia spera che la loro storia possa contribuire a una maggiore accettazione e comprensione delle famiglie transgender. “Siamo diversi, ma siamo lo stesso tipo di famiglia di tutti gli altri“, ha affermato Nick.
La storia dei Bowser ha attirato l’attenzione dei media e ha suscitato discussioni all’interno della comunità LGBTQ+. Mentre alcuni vedono la loro esperienza come un passo avanti verso una maggiore visibilità e accettazione delle famiglie transgender, altri sottolineano la necessità di una maggiore educazione e supporto per le persone transgender che desiderano diventare genitori.Trevor MacDonald, un uomo transgender che ha partorito e allattato i suoi figli, ha condiviso esperienze simili a quelle dei Bowser. “Abbiamo capito che, tra noi, avevamo le parti per fare il nostro bambino“, ha raccontato MacDonald, evidenziando come le famiglie transgender stiano ridefinendo i concetti tradizionali di genitorialità.
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