La piccola Chantal, sequestrata in Italia dalla madre nel 2012, è stata ritrovata a Mezotur, in Ungheria. Il padre, Andrea Tonello, racconta il difficile incontro e le condizioni della figlia.
Il ritrovamento di Chantal Tonello, scomparsa dal 2012 dopo essere stata sottratta dalla madre, ha segnato un momento cruciale per il padre Andrea Tonello, che ha potuto rivederla dopo 13 anni. La bambina, ora adolescente, è stata rintracciata grazie a un’operazione internazionale delle forze dell’ordine a Mezotur, in Ungheria. La madre, cittadina ungherese, è stata arrestata, mentre la ragazza è stata affidata alla nonna materna con l’obbligo di facilitare gli incontri con il padre.
Andrea Tonello ha condiviso con Fanpage.it le emozioni e le difficoltà di questo ricongiungimento. “Le ho detto che non farò mai nulla contro la sua volontà. Quando vorrà conoscere la sorella, la porterò in Ungheria, e, quando lei mi permetterà di andare insieme a mangiare un gelato, lo faremo. Ora è in uno stato psicologico difficilissimo”, ha dichiarato.
La vicenda risale al 30 novembre 2012, quando la madre di Chantal, approfittando di una vacanza nel suo Paese d’origine, ha deciso di non tornare più in Italia con la figlia, facendo perdere ogni traccia. Da allora, Andrea Tonello ha combattuto per rintracciare la bambina e riportarla a casa. La svolta è arrivata il 12 giugno scorso, quando una task force delle autorità ungheresi è riuscita a localizzare la madre e arrestarla.
“Quella giornata è stata devastante”, ha raccontato il padre. “Mi hanno chiamato improvvisamente dicendomi che avevano arrestato la madre e che dovevo andare a prendere mia figlia, come se fosse un pacco”. Accompagnato dalla sua avvocata italiana, Chiara Balbinot, e da un legale locale, Andrea Tonello è partito immediatamente per l’Ungheria. “Abbiamo avuto problemi lungo il viaggio: una gomma bucata ci ha fatto perdere quattro ore. Siamo arrivati alla stazione di polizia alle due di notte.”
La situazione della ragazza ha lasciato Andrea Tonello profondamente scosso. “Per 13 anni è rimasta chiusa in casa, senza mai andare a scuola o avere contatti con altri bambini della sua età. Ha visto solo quattro persone nella sua vita”, ha spiegato. Secondo quanto riportato dal padre, la madre avrebbe alimentato nella figlia una paura irrazionale nei suoi confronti. “Le faceva vedere il mio profilo Facebook dicendole che, se fosse uscita di casa, io l’avrei portata via per sempre.”
L’incontro tra padre e figlia è stato tutt’altro che semplice. “Quando mi ha visto è stata glaciale”, ha raccontato l’uomo. “Non ha voluto abbracciarmi e mi ha detto che non voleva conoscermi. È comprensibile: per lei sono sempre stato dipinto come un mostro.” Tuttavia, nel corso della serata, un piccolo spiraglio si è aperto. “Dopo circa un’ora le ho chiesto se voleva vedere una foto di sua sorella e ha accettato. Ma sempre mantenendo le distanze: se mi avvicinavo di un centimetro, lei si allontanava di tre.”
La notte trascorsa in Ungheria è stata pesante per tutti i coinvolti. Ora la bambina è affidata alla nonna materna, mentre il padre detiene l’affidamento esclusivo. Tuttavia, Andrea Tonello ha deciso di non forzare i tempi. “Non potevo portarla via subito: sarebbe stata un’ulteriore violenza per lei. Mi hanno detto che l’alternativa era una casa famiglia, ma alcune strutture in Ungheria sono terribili e lei ha già sofferto abbastanza.”
La vicenda di Chantal Tonello solleva numerosi interrogativi sul benessere psicologico della ragazza e sulle difficoltà che attendono padre e figlia nel loro percorso di ricostruzione del rapporto. Dopo anni di isolamento e manipolazione psicologica, sarà necessario un supporto adeguato per aiutare la giovane a ritrovare un senso di normalità.
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