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Cade dal catamarano e muore, in un video gli ultimi istanti della 17enne: “Ha cercato di salvarsi”



Una tragedia ha colpito Venezia lo scorso sabato, quando una giovane di 17 anni ha perso la vita cadendo da un catamarano durante il suo primo giorno di lavoro. L’incidente è avvenuto presso la marina di Santelena, dove la ragazza, studentessa dell’Istituto Tecnico Nautico Sebastiano Venier, stava svolgendo un’attività lavorativa a bordo dell’imbarcazione. Le circostanze che hanno portato al dramma sono state in parte ricostruite grazie alle immagini della videosorveglianza, ma restano ancora molti interrogativi.



Secondo quanto riportato dal titolare della marina, che ha visionato il filmato di sicurezza, la giovane sarebbe inciampata mentre tentava di saltare sul pontile con una cima in mano, finendo in acqua. “Ho visto il filmato, è stata sbalzata in acqua in un millesimo di secondo”, ha raccontato a La Nuova Venezia. Dopo essere riemersa, la ragazza avrebbe cercato di risalire sull’imbarcazione, ma la cima che reggeva si sarebbe attorcigliata all’elica in movimento, trascinandola sott’acqua. Il comandante del catamarano si è tuffato nel tentativo di salvarla, ma purtroppo non è riuscito a raggiungerla in tempo.

La giovane faceva parte dell’equipaggio del catamarano che era stato affittato da un gruppo di turisti per una giornata di festa. Quella che doveva essere un’occasione di svago si è trasformata in pochi istanti in una tragedia. La vittima era una studentessa appassionata di nautica e, tra un anno, sarebbe diventata allievo ufficiale di coperta. Sabato scorso rappresentava per lei un’opportunità di mettere in pratica quanto appreso durante gli studi.

Il padre della giovane ha espresso il suo dolore e la sua rabbia per quanto accaduto. In un’intervista ha dichiarato: “Voglio la verità, mia figlia non doveva fare nessuna manovra. Per una barca di quelle dimensioni, che porta in giro i turisti, ci voleva più personale”. Ha inoltre sottolineato che la ragazza non era pronta per gestire operazioni complesse: “Ci voleva più personale invece lei era da sola, col marinaio, e da quanto sapevo, era stata presa perché parlava molto bene l’inglese ma non era ancora pronta per tenere una barca o fare altro”.

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per chiarire le responsabilità dell’accaduto. Al momento, non ci sono indagati ufficiali, ma saranno ascoltati tutti i presenti a bordo del catamarano: membri dell’equipaggio e turisti stranieri che avevano noleggiato l’imbarcazione. Questi ultimi sono stati invitati dalle autorità a posticipare la loro partenza da Venezia per collaborare alle indagini.

Un altro elemento emerso riguarda la posizione lavorativa della ragazza. Secondo le prime ricostruzioni, la 17enne stava lavorando senza un regolare contratto. Era stata ingaggiata dallo skipper del catamarano per una sorta di periodo di prova, su consiglio di un’amica che aveva svolto lo stesso lavoro l’anno precedente. Questo dettaglio potrebbe avere rilevanza nelle indagini in corso.

La Procura di Venezia riceverà nelle prossime ore un rapporto dettagliato sulle investigazioni condotte finora dalla Capitaneria di Porto. L’obiettivo è accertare se ci siano state negligenze o violazioni delle norme di sicurezza che abbiano contribuito al tragico evento. La marina di Santelena e la società che gestisce il catamarano sono sotto osservazione per verificare eventuali responsabilità.

La vicenda ha suscitato grande commozione e indignazione nella comunità locale e tra gli studenti dell’Istituto Sebastiano Venier, dove la giovane era molto conosciuta e apprezzata. Il caso solleva interrogativi importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’adeguata preparazione del personale impiegato in attività marittime.

Mentre le indagini proseguono, la famiglia della ragazza chiede giustizia e chiarezza su quanto accaduto. La speranza è che questa tragedia possa portare a una maggiore attenzione verso le condizioni lavorative dei giovani e alla prevenzione di simili incidenti in futuro.



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