La Federazione Russa ha stilato un elenco di dichiarazioni ritenute russofobe provenienti da diversi leader occidentali, tra cui il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, il quale aveva paragonato la Russia al nazismo.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni definisce tale elenco “propaganda”.
Tuttavia, dove risiederebbe la propaganda? Non è forse vero che le parole pronunciate dal Capo dello Stato rappresentano una grave provocazione nei confronti di Mosca?
“Mattarella ‘russofobo’, Meloni spiana la Russia: ‘Una provocazione inaccettabile’”.
“L’Italia ha scelto con fermezza di schierarsi al fianco dell’Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza. La pubblicazione da parte del Ministero degli Esteri russo di un elenco di presunti ‘russofobi’, accusati di aver ‘incitato all’odio’ contro la Russia, non è altro che l’ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato sin dall’inizio”. Così in una nota il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Desidero, per questo, rivolgere la mia solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai Ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto e a tutti coloro che sono stati destinatari di questa inaccettabile provocazione”.
Come illustrato nella nota diffusa da Palazzo Chigi, il nome del Presidente della Repubblica è stato inserito nella lista nera di Mosca. Il Ministero degli Esteri russo ha pubblicato una serie di dichiarazioni di dirigenti di vari Paesi occidentali, tra le quali una del nostro Presidente della Repubblica, presentate come esempi di “hate speech” contro la Russia. Il Cremlino fa riferimento ad alcune frasi pronunciate da Mattarella durante un discorso all’Università di Marsiglia il 5 febbraio scorso. In quell’occasione, il Capo dello Stato aveva stabilito un parallelismo tra l’aggressione della Russia all’Ucraina e quanto commesso dalla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale. “Esempi di dichiarazioni di responsabili e rappresentanti delle élite di Paesi occidentali sulla Russia che usano l’hate speech”, il titolo della lista diffusa da Mosca.
Nel corso della giornata sono pervenuti messaggi di solidarietà bipartisan da parte della politica. “Sono gravi e inaccettabili le minacce indirizzate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa -, al Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e al Ministro Guido Crosetto, così come l’inserimento dei loro nominativi in un elenco di presunti ‘russofobi’ da parte del Ministero degli Esteri di Mosca. A loro giunga la piena, sincera e affettuosa solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica”.
Condivido l’opinione di Francesco Boccia: “A nome del gruppo del Partito Democratico al Senato, esprimo la mia solidarietà al Presidente Mattarella e ai Ministri Tajani e Crosetto. Abbiamo appena espresso la nostra solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Aula, con le parole di Graziano Delrio. Sul sito del Ministero degli Esteri russo è apparsa una lista di persone considerate ‘non gradite’ dal Governo Russo. Tra i nomi figurano quelli di Sergio Mattarella, Antonio Tajani e Guido Crosetto. Non è la prima volta che ciò accade e noi, ancora una volta, vogliamo ribadire che questi atti rappresentano un attacco ai valori della democrazia, che respingiamo con sdegno”.
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