​​


Gli Stati Uniti hanno colpito tre siti nucleari in Iran, dichiarando un “successo militare straordinario”. L’Iran promette risposte e parla di “conseguenze eterne”



Nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2025, gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco aereo contro tre siti nucleari situati in Iran, precisamente a Fordow, Natanz ed Esfahan. L’operazione, annunciata dal presidente Donald Trump, è stata definita un “successo militare straordinario”, mentre l’Iran ha reagito con dure dichiarazioni, promettendo conseguenze durature e condannando l’azione come una violazione del diritto internazionale.



Alle prime ore del mattino, il presidente americano Donald Trump si è rivolto alla nazione dalla Casa Bianca, confermando l’attacco e sottolineando l’importanza strategica dell’operazione. “Abbiamo distrutto completamente i principali impianti di arricchimento nucleare iraniano”, ha dichiarato. “Tutti conoscono quei nomi da anni, mentre costruivano un’orribile minaccia per il mondo. Il nostro obiettivo era chiaro: eliminare la capacità dell’Iran di portare avanti il suo programma nucleare distruttivo.”

L’attacco si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Washington e Teheran, con l’Iran che da tempo sostiene che il proprio programma nucleare abbia scopi esclusivamente pacifici. Tuttavia, secondo gli Stati Uniti e i loro alleati, tali attività rappresentano una minaccia per la sicurezza regionale e globale.

In risposta all’azione militare, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha condannato duramente l’attacco attraverso un post sulla piattaforma X (precedentemente Twitter). “Gli eventi di questa mattina sono scandalosi e avranno conseguenze eterne. L’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo,” ha affermato. Ha inoltre accusato gli Stati Uniti di aver violato la Carta delle Nazioni Unite e il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), sottolineando che gli impianti colpiti erano destinati a scopi pacifici.

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso soddisfazione per l’operazione, lodando la leadership di Donald Trump. In una dichiarazione rilasciata nella notte, Netanyahu ha affermato che vi è stato un “pieno coordinamento” tra gli Stati Uniti e Israele per affrontare quella che ha definito una minaccia esistenziale. “Il programma nucleare iraniano rappresentava un pericolo non solo per Israele ma per la pace mondiale. Il presidente Trump si è dimostrato un grande amico di Israele, un amico come nessun altro,” ha dichiarato.

L’attacco ai siti di Fordow, Natanz ed Esfahan rappresenta una significativa escalation nelle relazioni già tese tra i due Paesi. Gli impianti colpiti sono stati al centro delle preoccupazioni internazionali per anni, essendo considerati cruciali per il programma di arricchimento dell’uranio dell’Iran. Mentre gli Stati Uniti sostengono che l’operazione fosse necessaria per fermare una potenziale minaccia nucleare, l’Iran insiste sul fatto che il suo programma sia conforme agli standard internazionali e finalizzato esclusivamente alla produzione di energia civile.

Le reazioni internazionali all’attacco non si sono fatte attendere. Alcuni osservatori hanno espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni sulla stabilità del Medio Oriente, mentre altri hanno sottolineato la necessità di una risposta diplomatica per evitare un’ulteriore escalation. Tuttavia, al momento, non sono state annunciate iniziative concrete da parte delle Nazioni Unite o di altri organismi internazionali.

Secondo gli analisti, l’attacco potrebbe avere implicazioni significative non solo per i rapporti tra Stati Uniti e Iran, ma anche per la sicurezza globale. La possibilità di una risposta militare iraniana o di attacchi asimmetrici nella regione rimane alta, alimentando timori di un conflitto più ampio.



Add comment